Ciò di cui si lamentano maggiormente i pendolari, spiega Altroconsumo, è la pulizia praticamente inesistente (89 per cento): sporcizia sui sedili e nelle carrozze, cattivo odore, vetri e bagni in condizioni antigieniche, presenza di rifiuti. Ma molte altre sono le cause di malcontento tra i pendolari che ogni giorno sono costretti a viaggiare su treni vecchi e in costante ritardo: affollamento (76 per cento), climatizzazione (71 per cento), informazioni a bordo in caso di disservizio (68 per cento), puntualità (63 per cento), sicurezza (48 per cento), cortesia e disponibilità del personale (36 per cento). L’insoddisfazione per il servizio nel suo complesso è pari al 72 per cento.
Un quadro desolante, destinato a diventare ancora più negativo dal primo gennaio, con l’aumento delle tariffe. La petizione punta a ottenere, spiega Altroconsumo, che “gli aumenti tariffari siano vincolati a misure di incremento di qualità del servizio, misurabile da soggetti indipendenti dal fornitore monopolista; sia creata un’Authority di settore autonoma con funzioni regolamentari oggi gestite da Rfi-società del gruppo Ferrovie dello Stato; sia realizzato un piano di ristrutturazione del servizio ferroviario regionale, per migliorare le tratte dei pendolari; sia adottato lo Statuto dell’utente dei servizi ferroviari; Ferrovie dello Stato, Regioni e Governo cessino il rimpallo delle responsabilità, e inizino a ricostruire un servizio di trasporto di qualità per garantire il diritto dell’utenza alla mobilità”.