Gli avevano ritirato la patente sette mesi fa per un sorpasso in curva che, solamente per un colpo di fortuna, non aveva provocato gli stessi drammatici danni che ha invece fatto ieri. Sette ciclisti uccisi a Lamezia Terme da una Mercedes lanciata a folle velocità da Chafik El Ketani, un marocchino di 21 anni, risultato alla guida sotto l’effetto di cannabis, a cui era appena stata ridata la patente. Una strage che ha sconvolto tutta Italia e che ha provocato numerose reazioni. “Dopo questa mattanza e con queste modalità assurde, dobbiamo avere il coraggio di rivedere e riscrivere il reato di omicidio colposo determinato da veicoli”, ha detto il senatore della Lega Nord, Sandro Mazzatorta. “Le procure di solito applicano il dolo eventuale, dunque non intenzionale, ma purtroppo la giurisprudenza è molto rigorosa e viene derubricato da omicidio doloso a omicidio colposo”.
Per Mazzatorta, “gridano vendetta non solo il fatto di oggi, perché questo sciacallo era sotto l’effetto della droga, ma i tanti che succedono sulle nostre strade. Spezzare sette vite umane non può portare solo a una condanna a pochi mesi che non vengono nemmeno scontati con tutti gli innumerevoli benefici carcerari che ci sono in questo Paese”. E spiega: “Le procure di solito applicano il dolo eventuale, dunque non intenzionale in cui si dice che il reo si è messo in condizione tale da rendere prevedibile l’evento omicidio che ha provocato, ma purtroppo non passa mai al vaglio dei tribunali perché la giurisprudenza è molto rigorosa e viene derubricato da omicidio doloso a omicidio colposo”.
Concetto ripreso da un altro senatore del Carroccio, Piergiorgio Stiffoni. “In commissione al Senato la Lega aveva proposto la modifica al Codice della strada per certi reati come questi, che sono omicidi belli e buoni a cui non si può mettere l’attenuante della colposità. Ma la Commissione non ha voluto infierire mentre noi eravamo determinati ad andare avanti”, ha detto Stiffoni, rivelando anche come la maggioranza dei componenti della stessa commissione si sia comportata, per usare le parole del senatore leghista, con “il solito buonismo all’italiana”.
“La strage automobilistica di Lamezia Terme”, ha commentato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, “conferma quanti danni causi la droga e come sia da irresponsabili distinguere tra droghe leggere e droghe pesanti. I fatti dimostrano come la cannabis possa determinare comportamenti dagli esiti letali. Vogliamo ricordare che, coloro che da sinistra vogliono sfiduciare il governo Berlusconi, si distinsero, quando furono alla guida del Paese, per il raddoppio della dose di cannabis di cui si potesse tollerare il possesso. Invece”, sottolinea Gasparri, “il governo Berlusconi ha varato, nelle sue varie fasi, norme più severe contro le droghe. Di fronte alla tragedia, oltre ad esprimere il cordoglio per le vittime, dobbiamo comprendere tutti insieme che contro ogni droga bisogna tenere altissima la guardia”.