Biciclette, con il buio fuori città
obbligatori i catarifrangenti

Regole nuove per chi va in bicicletta. Soprattutto per chi pedala fuori dai centri abitati. Da lunedì 27 settembre sulle strade extra-urbane è obbligatorio indossare giubbino o bretelle catarifrangenti da mezz’ora dopo il tramonto e fino a mezz’ora prima del sorgere del sole. Un obbligo che vale anche per tutte le gallerie in cui sia consentito il transito delle biciclette, anche in città. Nelle altre strade cittadine le regole restano quelle di una volta.
Non è entrato invece in vigore l’obbligo del casco, per i minori di 14 anni e il rischio di perdere i punti della patente in caso di infrazioni su due ruote, che erano stati depennati nei passaggi della legge 120 dalla commissione della Camera a quella del Senato.
La Federazione italiana amici della bicicletta ha messo a disposizione dei suoi soci dei giubbini catarifrangenti a norma con le ultime direttive europee attraverso le associazioni federate (120 in tutta Italia). La Fiab dal sito urbanocreativo.it sollecita inoltre tutti i ciclisti che circolano la sera a dotarsi di impianto di illuminazione funzionante e di catarifrangenti: “Il Codice della strada”, spiega Lello Sforza della Fiab, “prevede come dotazioni minime per le biciclette usate in città campanello, luci anteriori e posteriori, catarifrangenti laterali, posteriori e sui pedali. L’uso dei catarifrangenti e delle luci per altro è obbligatorio di notte. Al momento dell’acquisto di una bicicletta occorre tenere bene a mente questi elementi. Purtroppo infatti la maggior parte delle mountain bike e delle bici da corsa sono prive di luci e non hanno spazio per il giubbino catarifrangente, e a volte anche le city bike in commercio non rispettano tutti i criteri richiesti”. Conclude Sforza: “Per permettere ai ciclisti di girare senza pericolo in città occorrono nuove strategie, anzitutto diffondere le zone 30 e il trasporto pubblico collettivo. Le piste ciclabili servono davvero solo dove il traffico è veloce e pesante. Ridurre il numero e la velocità delle auto in circolazione invece limitare gli incidenti e la loro gravità”.