Con un po’ di orgoglio gli esponenti della categoria dell’autotrasporto ripetono che “Sangue di camionista non mente”, soprattutto quando si parla di Sean Connery, il divo scozzese che il prossimo 25 agosto taglierà il traguardo delle 80 primavere. Il popolare ex James Bond da “007 – Licenza di uccidere” (1962) a “Mai dire mai” (1983) è infatti figlio del camionista Joseph Connery e della cameriera Euphamia C. Da giovane Sean non ha però mai seguito le orme del padre. Nelle sue biografie si legge infatti delle lezioni di danza giovanissimo, dell’esperienza in Marina e di altre professioni curiose tra cui il bagnino, il muratore, il lavapiatti, il verniciatore di bare, la guardia del corpo e, infine, il modello.
Connery viene considerato oltre che uno dei più grandi attori viventi, anche un simbolo della Scozia per la quale chiede da anni con forza l’indipendenza. L’attore, che vive da decenni alle Bahamas, oltre ad aver finanziato per anni il partito nazionalista scozzese ha scritto anche un libro dedicato a questa causa: “Being a Scot” (Essere uno scozzese).
“Venire da questa terra ha fatto tutta la differenza, per la mia vita. È quello che cerco di raccontare in questo libro”, ha detto alla presentazione del volume nel 2007 ad Edimburgo. E così non a caso a chi gli chiedeva in una intervista perché non viva in Scozia da tanto tempo, ha risposto che ci tornerà solo quando la nazione si separerà dal Regno Unito.
Non si ricordano scene di film con Connery al volante di camion, mentre tutti se lo immaginano ancora sulla sua mitica la sua Aston Martin Db5. Nel film di Brian De Palma “Gli intoccabili” che gli valse un Oscar guida un furgone, mentre in “Caccia a Ottobre Rosso” è al timone di un sommergibile, ma sul set non è mai stato un camionista duro e puro, mai un personaggio alla Stallone in “Over the top” insomma. Ma forse è meglio così.