Marche, tutti pazzi per le due ruote Ora Fermo vuole un motodromo

Sarà l’effetto Valentino Rossi, l’emozione per il suo ritorno alle corse a pochi giorni dall’incidente, o soltanto il caldo e il traffico che spingono sempre più automobilisti a convertirsi alle due ruote, ma ora l’Italia si scopre un Paese di motociclisti. E con la passione per le moto cresce anche quella per le corse di moto. Tanto che a Fermo, nelle Marche, poco distante dalla casa di Valentino Rossi, si pensa di realizzare un motodromo. Migliaia di fans hanno già aderito alla pagina di Facebook appositamente creata per il progetto.
“Quella del 2010″, ha scritto il Corriere Adriatico, “verrà ricordata a Fermo, tra le altre cose, per essere l’estate del motodromo. Da settimane il territorio, le associazioni, i partiti, i gruppi giovanili intervengono e si dividono su quella struttura che un privato vorrebbe realizzare a San Marco alle Paludi. Il movimento dei favorevoli s’ingrossa ogni giorno di più ma si sta scontrando con il no della Provincia, in particolare del suo presidente Fabrizio Cesetti e di tutto il gruppo consiliare del Partito democratico. Con la contrarietà della Provincia il sogno che molti coltivano di poter avere a Fermo un circuito, secondo il sindaco “di gran lunga migliore di quello del Mugello o di Misano”, svanisce”.
Il progetto del motodromo è di Sergio Ramadori, proprietario di un grosso appezzamento di terreno, oggi agricolo, a San Marco alle Paludi. È appassionato di moto e soprattutto ha come sogno quello di realizzare questa struttura nel Fermano. Rispetto al progetto iniziale sono state tolte tutte le volumetrie: quelle alberghiere, commerciali, etc. È rimasto solo il circuito di circa cinque chilometri, che sarebbe l’unico di questo genere nel centro-sud Italia, i paddock, gli alloggi per i piloti, le tribune. Strutture strettamente al servizio dell’impianto. Oltre a ciò verrà, secondo Di Ruscio che sponsorizza fortemente l’opera, piantato un milione di piante. Il tutto per mitigare l’impatto, per assorbire i rumori. “E comunque oggi”, ha spiegato il sindaco sul Corriere, “di metodi e tecniche per evitare che una struttura provochi inquinamento ce ne sono a bizzeffe. Mi lascia quindi molto perplesso il fatto che la Provincia non capisca la valenza di un impianto del genere. Una valenza – sottolinea il sindaco di Fermo – turistica, sportiva e garanzia di sviluppo per il territorio stesso. È la prima volta peraltro che mi trovo di fronte ad un progetto di un privato che investe per far sì che si abbiano ricadute sul territorio nel suo complesso. Di solito avviene il contrario: che il pubblico investe e il privato trae benefici”.