Cinque anni di attività “per lavorare bene insieme, in modo coordinato, ciascuno con la propria professionalità e responsabilità”. Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha sintetizzato il primo lustro di lavoro del Centro di coordinamento nazionale per la viabilità, nel corso di una conferenza stampa a Roma. “Un centro di eccellenza a livello europeo”, lo ha definito il ministro partecipando, insieme al capo della Polizia Antonio Manganelli, alla presentazione dei risultati dei primi cinque anni di attività. Manganelli ha definito il lavoro della struttura “uno strumento irrinunciabile e un esempio virtuoso di incontro tra pubblico e privato che consente di migliorare e far crescere il sistema di sicurezza partecipata”. Il capo della Polizia ha poi ricordato che tra le prospettive future del gruppo di lavoro è prevista “l’utilizzazione di nuove tecnologie e l’allargamento a nuovi soggetti come Upi e Anci”.
“Il nostro obiettivo”, ha aggiunto il ministro Maroni, “è quello di potenziarne ulteriormente le strutture tecnologiche in modo da far arrivare le informazioni più velocemente e in modo più dettagliato e sicuro”.
Alla conferenza stampa – nel corso della quale sono stati assegnati alla struttura un nuovo logo e un nuovo nome “Viabilità Italia” – hanno partecipato, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso e il capo dipartimento dei Vigili del fuoco, Paolo Tronca.
Il Centro si occupa di predisporre gli interventi operativi, anche in modo preventivo, per gestire le situazioni complesse e di crisi che possono riguardare il sistema stradale del Paese. Difficoltà causate, per esempio, dal maltempo e dalla neve o dalle partenze di massa nei ponti primaverili, a Natale, a Pasqua e in estate. In tutti questi casi “Viabilità Italia”, condividendo professionalità e responsabilità di tutti gli attori pubblici e privati impegnati nel settore della sicurezza stradale, predispone specifici “piani viabilità”, individua percorsi alternativi, eventuali aree di accumulo e di filtraggio dei mezzi pesanti per evitare ulteriori disagi al traffico.
Di strategica importanza è anche la diffusione di informazioni sul traffico, aggiornate in tempo reale, grazie al costante collegamento con il Centro di coordinamento per l’informazione sulla sicurezza stradale (Cciss).
Il Centro, presieduto dal direttore del Servizio della polizia stradale, è composto da un rappresentante per ciascun dipartimento del ministero dell’Interno, da quelli del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del dipartimento della Protezione Civile, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, delle Ferrovie dello Stato, dell’Anas e dell’associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat).