È stato raggiunto negli scorsi giorni il protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e i rappresentanti delle associazioni del settore taxi e noleggio di autovetture con conducente. “Si tratta di un protocollo di buon senso”, ha dichiarato il ministro Altero Matteoli, “che prefigura la possibilità di un’intesa definitiva che consenta ai taxi e agli Ncc di poter operare nella massima serenità e nel modo più proficuo al servizio dell’utente”.
L’accordo sul protocollo d’intesa trovato da Ministero, dai rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell’Upi, dell’Anci e i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore taxi e del noleggio di autovetture con conducente è finalizzato alla revisione dell’articolo 29, comma 1 quater, del decreto legge 207/2008 convertito con legge n. 14/2009 e della legge 21/1992 e norme collegate. L’intesa – come spiega il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – prevede un percorso in due fasi. Nella prima, che dovrà concludersi entro il 31 marzo, sarà riformulato l’articolo 29, comma 1 quater. La riformulazione conterrà norme quadro che consentano agli enti territoriali competenti di emanare regolamenti tra loro omogenei per il rilascio delle autorizzazioni, eliminando ogni forma di distorsione del mercato e impedendo pratiche di esercizio difforme e/o abusivo dell’attività dei tassisti e degli Ncc. Fino all’entrata in vigore delle nuove disposizioni gli enti territoriali si impegnano a esaminare la possibilità di non rilasciare nuove autorizzazioni per l’esercizio delle due attività. Nella seconda fase, da svilupparsi entro il 31 dicembre, proseguirà un’accurata verifica sull’attività dei due settori. E ciò anche al fine di individuare soluzioni che permettano agli autonoleggiatori che al 27 febbraio 2009 operavano al di fuori del proprio ambito territoriale di essere regolati con modi e tempi da stabilire, considerando inderogabile il principio che tale regolarizzazione non potrà essere concessa a chi opera abusivamente. Nella seconda fase, allargando anche il tavolo tecnico ai Ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico e del Welfare, si monitoreranno inoltre gli aspetti fiscali e contributivi connessi all’attività dei due settori al fine di individuare eventuali correttivi alla disciplina in vigore e si proporranno norme più chiare sulla destinazione e sull’uso dei veicoli.