Era regolarmente in servizio, alla guida del suo taxi e con un cliente a bordo. Ma quando è stato fermato, il taxista romano è risultato ubriaco. Il fermo dell’uomo, 39enne titolare di una delle ultime licenze rilasciate dal Comune di Roma, è avvenuto all’aeroporto di Fiumicino, al termine di un pedinamento disposto successivamente ad alcune segnalazioni sul suo comportamento indubbiamente poco professionale e certamente pericoloso. Il test dell’etilometro ha palesato valori di molto al di fuori dalla soglia di sicurezza.
Oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza gli agenti hanno contestato al taxista anche il mancato rispetto dei turni di servizio e la mancata effettuazione della revisione del veicolo. “È ben noto che una delle principali cause della sinistrosità stradale è dovuta alla guida in stato di ebbrezza”, ha dichiarato il comandante del Gruppo pronto intervento traffico, Carlo Buttarelli, “ma un tale comportamento posto in essere da un conducente professionale di autovetture pubbliche è ancor più da stigmatizzare, costituendo, oltre che fonte di pericolosità, anche indubbio danno per l’immagine dell’amministrazione comunale. Dal prossimo mese”, ha detto sempre Buttarelli, “saranno attivate con sistematicità iniziative volte all’individuazione di condotte di guida da parte di conducenti taxi e noleggio analoghe a quella accertata a Fiumicino, utilizzando i dispositivi precursori recentemente forniti dalla Fondazione Ania al corpo della Polizia municipale di Roma”.