Un bollo auto o meglio una tassa automobilistica in base ai chilometri percorsi. Lo propone il governo olandese e tutti sono pronti ad applaudire. Il costo per chilometro sarebbe di tre centesimi. La legge dovrebbe decorrere dal 2012 e nel 2018 è già previsto un rialzo a 6,7 centesimi al chilometro. In questo modo verrebbero abolite tutte le altre tasse automobilistiche, quindi calerebbe ulteriormente il prezzo dei veicoli. Ovviamente la tassa sarà modulata sul tipo di veicolo. Bus, taxi, moto e veicoli per disabili saranno esentati. Non si parla però di rappresentanti e di camion. L’idea di pagare un tot al chilometro piacerà quindi molto a chi utilizza poco l’auto, ma al momento terrorizza invece chi utilizza auto, furgone o camion per lavoro. Un agente di commercio, per esempio, che percorre 50mila chilometri all’anno pagherebbe 1.500 euro di bollo e dal 2018 ben 3.350 euro. Gli olandesi non spiegano che il bollo a consumo verrebbe applicato anche sui camion, ma per i mezzi pesanti una simile soluzione sarebbe addirittura deleteria, dato che c’è chi con il camion arriva a percorrere anche 1.000 chilometri al giorno, con un costo quotidiano solo di tasse di 30 euro… Il prezzo dei camion, inoltre non riceverebbe gli stessi benefici di quello dell’auto (dove è previsto con la detassazione un calo del 25 per cento).
L’obiettivo al quale punta il governo è quello di limitare le emissioni di CO2 del 10 per cento. Il “piano olandese” ha nel mirino il traffico automobilistico e il conseguente inquinamento atmosferico. Quindi la “tassa a consumo” sarà parametrata anche all’uso dell’auto a seconda degli orari, delle città e delle vie più trafficate: a tenere sotto controllo gli automobilisti un sistema Gps. Sarà bene, per esempio, stare alla larga da alcune strade di Amsterdam e Utrecht, in particolare in alcune ore della giornata.
La legge è stata approvata venerdì dal consiglio dei ministri, e ora passerà al vaglio del parlamento. Il ministro delle finanze Wouter Bos sostiene che la legge causerebbe un severo crollo delle entrate, perché la gente sarebbe incentivata a guidare di meno.
La strada per abbattere le emissioni del trasporto su gomma non passa però da nuove tasse, che l’autotrasporto dovrebbe fare poi pagare ai clienti. Meglio forse cercare ancora nuovi motori, nuovi tipi di carburante e migliorare la rete autostradale e l’interscambio ferro-gomma o gomma-nave dove sia possibile.