Una domenica per ricordare. Per pensare alle tante, troppe persone che ogni giorno perdono la vita sulle strade. Donne e uomini, giovani e adolescenti, bambini e bambine. Proprio come quella che sul manifesto della Giornata mondiale diffuso in tutti i Paesi delle Associazioni di Vittime della strada aderenti alla Fevr, ci ricorda la data di un compleanno che non ha mai potuto compiere su questa terra.
Anche in Italia, il 15 novembre è stato dedicato alla commemorazione delle vittime della strada. L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada ha ideato questa giornata per tenere l’attenzione sempre alta su questa gravissima piaga. Una strage continua che deve essere interrotta con più controlli, maggiore sicurezza, più sensibilizzazione, prevenzione ed educazione stradale. Chiedono proprio questo gli ideatori di questa giornata e per diffondere il loro pensiero e sensibilizzare l’opinione pubblica sono stati organizzati cortei, concerti, e fiaccolate. Tantissime le iniziative, che hanno coinvolto anche illustri personalità. A cominciare dal Papa che ha lanciato un appello alla prudenza sulle strade. ”Incoraggio”, ha detto Benedetto XVI, “tutti coloro che percorrono le strade del mondo alla prudenza, nello spirito di responsabilità per il dono della salute e della vita propria e altrui. Il Signore”, ha invocato il Pontefice, “protegga quanto viaggiano e benedica tutti”. Il Papa ha anche affidato le anime di tutti i morti per le strade alla ”grazia amorosa di Dio onnipotente” e ha chiesto al Signore ”divina consolazione” per le famiglie e gli amici delle vittime.
Anche in tutte le 26 mila parrocchie italiane, durante la liturgia eucaristica, è stata dedicata una preghiera dei fedeli al ricordo delle vittime della strada. L’invito a promuovere questa riflessione nell’ambito della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada è partito dall’Ufficio liturgico nazionale della Conferenza Episcopale Italiana agli uffici liturgici diocesani.
“Desidero ringraziare”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, “Sua Eminenza Cardinal Angelo Bagnasco e la Conferenza Episcopale Italiana per aver promosso questa lodevole iniziativa che si concretizzerà in un forte messaggio ai fedeli affinché riflettano sulla necessità che la sicurezza stradale diventi l’obiettivo primario e fondamentale per tutti coloro che percorrono con ogni mezzo le vie di comunicazione. Resto dell’idea più volte manifestata che approvando norme più stringenti ed efficaci, che pure hanno consentito una costante diminuzione degli incidenti e delle vittime dal 2002 a oggi, ma senza un chiaro, consapevole e concreto impegno anche morale di ogni utente e senza una cooperazione altrettanto forte delle famiglie non si riuscirà nell’intento di estirpare questa gravissima piaga sociale”.
Matteoli ha anche inviato una comunicazione all’Associazione italiana familiari e vittime della strada: “Faccio un breve cenno”, si legge nel messaggio indirizzato alla presidente nazionale dell’Associazione, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, “agli ultimi dati ufficiali che registrano un calo del 33 per cento tra il numero dei morti nel 2000 e quello nel 2008. È un dato importante che non ci autorizza a facili entusiasmi né tantomeno a demordere. Fin quando dovremo registrare anche una sola perdita umana sulle nostre strade non avremo raggiunto l’obiettivo prefissato. È quindi necessario ed indispensabile proseguire sulla strada intrapresa, cercando in ogni modo di perfezionare le norme per la sicurezza stradale per renderle più efficaci ma, lo ripeto sempre, coinvolgendo in modo responsabile la famiglia e la società tutta, affinché svolgano il loro insostituibile ruolo con maggiore consapevolezza e forza. Diversamente non riusciremo a sconfiggere questa piaga sociale”.
Un messaggio è stato inviato anche dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini: “La sicurezza stradale rappresenta una sfida nazionale e internazionale che, per essere vinta, deve coinvolgere Istituzioni, autorità competenti, forze dell’ordine e cittadini. Voglio sottolineare come questa gravissima emergenza determini ogni giorno la morte di decine di persone che perdono la vita in tragici incidenti stradali per i quali, in molti casi, non risulta possibile individuare le responsabilità. Esprimo la mia solidarietà ai familiari delle vittime di un dramma che, comunque, riguarda tutta la collettività. Ritengo che il ruolo più importante spetti alla società civile, che deve prendere pienamente coscienza del problema e far propria quella cultura della responsabilità indispensabile per garantire il rispetto della comunità e del valore della vita. L’opera di prevenzione e sensibilizzazione sociale e culturale va rivolta soprattutto ai giovani, principali vittime del grave fenomeno delle “stragi del sabato sera”.
Per approfondimenti: http://www.vittimestrada.org