Legambiente non ci sta. La richiesta che Francia, Germania e Italia hanno fatto alla Commissione Europea di alleggerire o ritardare i target d’efficienza dei carburanti per i nuovi veicoli commerciali leggeri – i furgoni – non piace affatto agli ambientalisti: “La politica di riduzione delle emissioni di CO2 non può evitare di coinvolgere il settore dei trasporti”, scrive in un comunicato stampa Legambiente, “né tanto meno fare sconti ai veicoli commerciali leggeri”. “La richiesta dell’Italia di limiti meno severi in questo settore va assolutamente nella direzione opposta rispetto agli obiettivi europei di riduzione e non costituisce certo un buon segnale in vista di Copenaghen”.
La Commissione Europea, spiega sempre Legambiente, sta lavorando su una proposta che obbligherebbe i produttori di veicoli commerciali leggeri a tagliare le emissioni dei veicoli di nuova produzione del 14 per cento fino al valore di 175 grammi di CO2 prodotta per chilometro, limite da raggiungere entro il luglio 2013 se non si vuole incorrere in sanzioni. Un provvedimento necessario per completare il quadro già delineato dalla direttiva che stabilisce i limiti di emissione per le autovetture. Ma alcune case automobilistiche stanno facendo pressioni affinché l’obiettivo sia introdotto in modo graduale e vengano attenuate le sanzioni. Secondo loro, infatti, investire nell’efficienza energetica non è possibile in tempi di crisi economica. “La crisi finanziaria non può e non deve essere la scusa per non investire nelle politiche ambientali”, ha commentato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, “al contrario l’Europa ha bisogno di investire ora in produzioni a basse emissioni e alta tecnologia per uscire dalla crisi. Solo combinando la performance ambientale e la spinta innovativa è possibile, infatti, vincere la doppia sfida climatica ed economica”.
Secondo il rapporto “Reducing CO2 Emissions from New Cars: A Study of Major Car Manufacturers” nel 2008 nel settore delle autovetture i produttori hanno ridotto le emissioni di CO2 dei modelli complessivamente venduti sul mercato europeo del 3,3 per cento, portando la media di settore a un notevole miglioramento di 153,5 gCO2/km. Ma per migliorare ulteriormente questo risultato sono necessari e urgenti interventi anche sulle altre categorie di veicoli a partire dai mezzi commerciali leggeri. Ancora oggi, infatti, denuncia Legambiente, il trasporto su gomma contribuisce al 19 per cento del totale della CO2 emessa in Europa e rispetto al 1990, anno di riferimento per la riduzione di emissioni prevista dal protocollo di Kyoto, le emissioni provenienti da questo settore sono aumentate del 28 per cento. Un dato che dimostra come la strada sia ancora lunga, nonostante l’impegno di alcune case automobilistiche che hanno raggiunto importanti risultati in linea con quanto previsto dalla recente direttiva comunitaria, che ha fissato nuovi obiettivi settoriali al 2015 (130 gCO2/km) e al 2020 (95 g).