Controlli sulle strade, crescono
le aggressioni alle forze dell’ordine

Fermare un’automobile può essere pericoloso. Anche per Polizia e Carabinieri. Sono infatti quasi mille gli agenti che nei primi sei mesi dell’anno sono stati aggrediti mentre effettuavano i loro normali controlli. I dati sono stati rilevati dall’osservatorio il Centauro-Asaps “Sbirri Pikkiati”, che tiene sotto stretta osservazione il fenomeno, semisconosciuto ai più, della violenza nei confronti di operatori di polizia durante il loro servizio di controllo sulle strade e sul territorio. “Nel corso del primo semestre del 2009″, rileva il presidente dell’Asaps Giordano Biserni, “sono stati censiti 918 episodi di aggressione fisica. In tutto il 2008 ne abbiamo rilevati 1.167, segno che – pur avendo effettivamente dato un nuovo vigore alle nostre fonti informative e alle “antenne” che disponiamo sul territorio dello Stato – la risposta violenta nei confronti delle divise è in sensibile crescita. L’analisi approfondita di questo increscioso aspetto della vita professionale delle forze dell’ordine, ci fa dire che siamo di fronte a un fenomeno ancora sottovalutato”. Dati preoccupanti, considerando che in sei mesi ci sono state quasi le stesse aggressioni di tutto il 2008. Le vittime “preferite” sono i Carabinieri, che nel corso del 2008, hanno subito 452 aggressioni, corrispondente al 49,2 per cento del totale, seguiti da Polizia di Stato (335 aggressioni pari al 36,5 per cento), Polizia locale (121 episodi, il 13,2 per cento) e “Altro”, intendendo con quest’ultima voce le divise che in generale non effettuano controllo del territorio, i Pubblici Ufficiali o gli Incaricati di Pubblico Servizio, compresi i conducenti di autobus (o ferrovieri), guardie private e sanitari (76 eventi corrispondenti all’8,3 per cento dei casi violenti). In alcuni casi, le aggressioni sono state fatte a rappresentanti di più forze dell’ordine.
È importante evidenziare che l’osservatorio ha preso in considerazione i soli eventi di aggressione nei quali gli agenti delle forze dell’ordine hanno riportato lesioni fisiche refertate. Sono esclusi quindi tutti gli episodi di sola aggressione verbale.
“È stata attentamente osservata e monitorata”, commenta il presidente dell’Asaps, “la stretta relazione con l’uso di alcol e di armi proprie o improprie. Il 40,5 per cento delle violenze è legata alle ebbrezze: 372 aggressioni su 918”. Di queste ben 70 sono legate all’uso di droga (7,6 per cento). Il 27 per cento degli attacchi (248) è stato invece sferrato mediante l’uso di un’arma propria o impropria, come coltelli, bastoni, bottiglie e la stessa autovettura. Diminuisce, rispetto al primo semestre 2008, l’incidenza degli eventi che coinvolgono chi viene dall’estero. Nei primi sei mesi del 2009 gli stranieri, molti dei quali in stato di ebbrezza, sono stati protagonisti di 293 aggressioni, il 31,9 per cento contro il 40,7 per cento registrato nello stesso periodo del 2008.
La maggior parte degli episodi avviene al nord, con 363 episodi (39,5 per cento), mentre nel mezzogiorno e nel centro del Paese si osservano rispettivamente 297 e 258 episodi (32,4 per cento e 28,1 per cento). “È nostra opinione”, spiega Giordano Biserni, “che questa particolare violenza registrata al nord sia legata al fatto che proprio al settentrione i controlli della circolazione stradale siano più intensi e severi, come dimostrano le rilevazioni per il prelievo dei punti dalla patente e siano più frequenti e consolidate le occasioni del bere. In ogni caso non si tratta certo di semplici infortuni sul lavoro, ma abbiamo di fronte il risultato di una degenerazione dei valori e di un crescente e preoccupante rancore verso chi interviene in difesa della legalità”.