Continua a tenere banco il futuro dell’Ecopass e in attesa della decisione del sindaco di Milano Letizia Moratti sul futuro delle limitazioni al traffico nella metropoli del Nord Italia, ecco che Legambiente rilancia dalle colonne del “Giornale” l’iniziativa. L’associazione ambientalista propone di estendere l’Ecopass a tutta la provincia di Milano e di introdurre pedaggi antinquinamento sulle tangenziali nel rispetto della direttiva europea “Eurovignette”, per raccogliere risorse da destinare al potenziamento del trasporto pubblico e a tutte le forme di mobilità sostenibile presenti sul territorio.
«Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, dice di voler organizzare un tavolo di confronto per valutare i dati relativi ad Ecopass? Bene, allora noi chiediamo un incontro per ribadire che è ora di fare sul serio perché la sperimentazione è finita», dichiara al Giornale Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. «I risultati del provvedimento sono ormai noti da tempo e siamo pronti a discuterne anche con il nuovo presidente provinciale. Ecopass non può più restare così com’è, ma va integrato con una seria politica di incentivazione della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico a livello provinciale che parta anche dall’introduzione di pedaggi anti-inquinamento sulle tangenziali dove ogni giorno transitano migliaia di autoveicoli inquinanti».
La risposta di Podestà non si è fatta attendere. L’eponente del Pdl sempre dalle colonne del “Giornale” ha parlato di allargamento “prematuro” e punta invece su incentivi per auto ecologiche e caldaie pulite. Prima di poter allargare l’area a pagamento, infatti, bisogna prolungare le linee della metropolitana fino ai Comuni dell’hinterland. La “sua” alternativa? Mantenere Ecopass così com’è e integrarlo con la politica di incentivi economici per la sostituzione del parco auto. Se l’obiettivo della pollution charge è migliorare la qualità dell’aria – il ragionamento del presidente – allora è più efficace rinnovare il parco macchine, con auto sempre più ecologiche. Scartata quindi anche la proposta dei Verdi di aumentare il numero di auto «tariffate» ovvero soggette a pagamento del ticket. L’inquilino di Palazzo Isimbardi strizza l’occhio alle targhe alterne: «Quando entrava in vigore il provvedimento della circolazione alternata», spiega Podestà sul Giornale, «i lombardi erano costretti a organizzarsi e a circolare in tre o quattro per automobile». Una politica rispettosa dell’ambiente non può dimenticare il capitolo riscaldamento e caldaie: «Propongo di rendere obbligatoria l’installazione di caldaie ecocompatibili», dichiara: «esiste un piano casa, ecco, sarebbe bene sfruttarlo in questo senso».