«Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, dice di voler organizzare un tavolo di confronto per valutare i dati relativi ad Ecopass? Bene, allora noi chiediamo un incontro per ribadire che è ora di fare sul serio perché la sperimentazione è finita», dichiara al Giornale Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. «I risultati del provvedimento sono ormai noti da tempo e siamo pronti a discuterne anche con il nuovo presidente provinciale. Ecopass non può più restare così com’è, ma va integrato con una seria politica di incentivazione della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico a livello provinciale che parta anche dall’introduzione di pedaggi anti-inquinamento sulle tangenziali dove ogni giorno transitano migliaia di autoveicoli inquinanti».
La risposta di Podestà non si è fatta attendere. L’eponente del Pdl sempre dalle colonne del “Giornale” ha parlato di allargamento “prematuro” e punta invece su incentivi per auto ecologiche e caldaie pulite. Prima di poter allargare l’area a pagamento, infatti, bisogna prolungare le linee della metropolitana fino ai Comuni dell’hinterland. La “sua” alternativa? Mantenere Ecopass così com’è e integrarlo con la politica di incentivi economici per la sostituzione del parco auto. Se l’obiettivo della pollution charge è migliorare la qualità dell’aria – il ragionamento del presidente – allora è più efficace rinnovare il parco macchine, con auto sempre più ecologiche. Scartata quindi anche la proposta dei Verdi di aumentare il numero di auto «tariffate» ovvero soggette a pagamento del ticket. L’inquilino di Palazzo Isimbardi strizza l’occhio alle targhe alterne: «Quando entrava in vigore il provvedimento della circolazione alternata», spiega Podestà sul Giornale, «i lombardi erano costretti a organizzarsi e a circolare in tre o quattro per automobile». Una politica rispettosa dell’ambiente non può dimenticare il capitolo riscaldamento e caldaie: «Propongo di rendere obbligatoria l’installazione di caldaie ecocompatibili», dichiara: «esiste un piano casa, ecco, sarebbe bene sfruttarlo in questo senso».