I camionisti francesi sono sul piede di guerra. Il due giugno, infatti, circa trecento autotrasportatori hanno partecipato a Parigi a una manifestazione indetta dalle associazioni Fntr, Tlf e Unostra nella quale hanno chiesto ai candidati al Parlamento Europeo maggiore attenzione per il mondo dell’autotrasporto. Le associazioni hanno presentato agli esponenti politici – erano presenti Bernard Lehideux (Modem), Alain Richard (PS) e Jean-Didier Berthauld (UMP) – i risultati di un’indagine svolta tra gli associati. Dai dati emerge che per il 42,5 per cento degli intervistati la crisi durerà almeno un anno e il 17,5 per cento pensa che la propria attività rischi la chiusura. Inoltre, più di metà degli intervistati (il 63,5 per cento) ha dichiarato che la propria attività ha subito una significativa diminuzione del lavoro. Il risultato di questa crisi si è già tradotto in una riduzione dei dipendenti che ha coinvolto il 33,2 per cento delle imprese coinvolte nell’indagine.
Nel mirino degli autotrasportatori c’è anche la politica europea: pur essendo favorevoli a un maggior utilizzo di regole comunitarie, il 75 per cento degli intervistati pensa che l’Unione Europea stia andando verso una cattiva direzione. Per combattere la crisi, gli autotrasportatori transalpini chiedono, in particolare, regole uguali per tutti a livello europeo, soprattutto per quello che riguarda le condizioni sociali e il fisco.