C’è un’Italia che vuole lavorare e crescere, e una che sembra invece voler far di tutto per frenarla creando ostacoli sulla strada dello sviluppo. Un’Italia, quest’ultima, infarcita di episodi di ordinaria malaburocrazia, come quello, ultimo in ordine di tempo, che ha per “protagonista” la possibilità di poter ridurre il costo del lavoro attraverso una riduzione dei contributi. Un’opportunità creata nel novembre 2015 quando il ministero dei Trasporti sottoscrisse un protocollo con il quale veniva riconosciuto, per le imprese che occupano lavoratori che effettuano più di cento giorni in operazioni all’estero, la possibilità di ottenere una decontribuzione. Continua a leggere