Chi causerà un incidente mortale rischierà fino a 18 anni di carcere. È una delle novità della legge sull’omicidio stradale, approvata mercoledì al Senato con il voto di fiducia. Il reato è di fatto graduato su tre varianti. Nel caso in cui la morte sia causata violando il Codice della strada resta la pena già prevista (da 2 a 7 anni), ma la sanzione penale aumenta sensibilmente negli altri casi. Con la nuova legge, chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può però aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere.
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L’omicidio stradale sarà legge entro l’anno: le novità del testo approvato dalla Camera
“Un impegno preso, un impegno mantenuto. A fronte del dimezzamento dei morti sulle strade italiane, sta crescendo il numero dei morti provocati da chi guida sotto l’effetto di alcool e di stupefacenti. Si calcola una percentuale di oltre il 25 per cento per cento. È la ragione che ci ha indotto a rendere le norme più gravi e più giuste”. Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, dopo l’approvazione alla Camera del reato di omicidio stradale con 276 voti favorevoli, 101 astenuti e 20 contrari. Ma il provvedimento non è ancora legge. Il testo dovrà tornare in Senato perché è stato modificato rispetto a quello approvato a Palazzo Madama. Continua a leggere