“Il Piano dei porti? Contiene un sacco di dati ma manca di due informazioni fondamentali. La prima: quali sono i tempi per fare questa riforma? Quando passeremo dalle chiacchiere ai fatti? La seconda: il dragaggio dei porti. È possibile che il Governo non abbia ancora capito che bisogna togliere due metri di sabbia dai bacini di approdo e che non ci occorre invece trovare più spazio sulle banchine? Perché se non arrivano le grandi navi che hanno un pescaggio maggiore, visto che l’acqua in porto non è sufficientemente profonda, è inutile avere più spazio sui moli”. A mettere sul banco degli imputati la riforma dei porti italiani, formulando due capi d’accusa ben precisi, è stato il segretario nazionale di Conftrasporto, Pasquale Russo, intervenuto al convegno “L’Italia disconnessa” organizzato nella sede nazionale di Confcommercio. Continua a leggere