La parola macchinista si declina al femminile. Almeno in Svizzera dove la prima donna si è messa alla guida di un treno delle precisissime ed efficienti Ffs ormai vent’anni fa (le condizioni per accedere alla professione sono cambiate dal 1988 e il primo esame è stato passato da una donna nel 1991). A questa se ne sono aggiunte nel tempo altre 70, per un ruolo generalmente non considerato proprio femminile, così come la professione del camionista o dell’autista di pullman. A giudicare dalla fotografia i capotreni rossocrociati non rinunciano però alla loro femminilità. Continua a leggere