Le modalità d’azione dei tre indagati finiti di fronte al giudice erano sempre le stesse. Prima veniva contattata la vittima – un venditore privato di auto di pregio, quasi sempre Bmw Coupé, ma anche Mercedes, Land Rover, Audi – tramite i siti online preposti alla vendita di auto. Poi veniva fissato l’appuntamento per portare a termine la trattativa, contatto organizzato quasi sempre di venerdì pomeriggio, dopo la chiusura degli sportelli delle banche ma in Comuni dove l’anagrafe era ancora aperta. Qui, una volta compilato il certificato di cambio di proprietà, veniva dato in mano al venditore l’assegno al prezzo pattuito. Continua a leggere