Fare il pieno sul posto di lavoro è un sogno di molti. Un sogno che diventerà realtà per i dipendenti di Scania impiegati nella sede di Södertälje, in Svezia, che avranno a disposizione una stazione di servizio di carburante da fonti rinnovabili Hvo (olio vegetale idrotrattato) per rifornire le proprie vetture. Il progetto coinvolge più di duemila auto aziendali. “L’approccio di Scania alla sostenibilità è radicato nei valori fondanti dell’azienda e va ben oltre l’offerta di prodotti e servizi. Dal 2015, l’HVO è entrato a far parte dei carburanti alternativi idonei ad alimentare i nostri veicoli industriali. È estremamente positivo che ora, grazie al suo utilizzo per le nostre autovetture aziendali, possiamo contribuire a incrementare l’adozione di questo carburante da fonti rinnovabili”, ha evidenziato Kent Conradson, Executive Vice President e Head of Human Resources di Scania.
Nato dalla collaborazione tra Scania, l’azienda di stazioni di servizio Circle K e Volkswagen Group Sverige, il progetto è il più importante riguardante l’Hvo a livello globale per quanto riguarda le autovetture dei brand del Gruppo Volkswagen. I dipendenti della sede principale di Scania le cui vetture sono dotate di un motore diesel 4 cilindri dei brand Audi, Volkswagen, Skoda e Seat sono stati invitati dall’azienda a prendere parte al progetto. Il prerequisito fondamentale è che dispongano di un’auto aziendale o di una vettura che faccia parte del programma di leasing aziendale. “Il nostro successo si fonda sulla competenza e dedizione dei nostri dipendenti e sul loro impegno nei confronti dell’azienda. Con questo progetto chi lavora in Scania può contribuire in maniera determinante nel dare vita ad un sistema di trasporto maggiormente sostenibile, non solo attraverso il proprio lavoro ma anche grazie ad una scelta che riguarda la loro mobilità quotidiana. Confidiamo in una grande adesione al progetto da parte dei dipendenti Scania”, ha sottolineato Conradson. “L’HVO è un carburante da fonti rinnovabili al 100 per cento, può essere ricavato da diverse materie prime: olio esausto, olio di colza, olio di palma o grasso animale. Presenta diversi vantaggi dal punto di vista ambientale, basti pensare che l’abbattimento di CO2 può arrivare fino al 90% quando per produrlo vengono utilizzati scarti alimentari. È indistinguibile dal diesel fossile poiché è molto stabile alle basse temperature, non deteriora le sue proprietà nel tempo ed ha un potere calorifico equiparabile. Tutto ciò lo rende un candidato ideale per l’utilizzo nelle molteplici applicazioni presenti sul mercato”, ha evidenziato Alessandro Girardi, Responsabile Sales Engineering di Italscania. “Si tratta di un carburante diffuso soprattutto in Scandinavia. Scania, in particolare, crede moltissimo nello sviluppo e nelle potenzialità di questo carburante, motivo per cui ha fatto ingenti investimenti per arrivare a rendere tutti i propri motori Euro 5 ed Euro 6 idonei e certificati al suo impiego”. Scania è molto attenta all’ambiente e offre un supporto concreto affinché i propri dipendenti utilizzino mezzi di trasporto sostenibile per percorrere il tragitto tra la casa e il luogo di lavoro. Dal 2012, per esempio, l’azienda ha messo a disposizione lo Scania Job Express, un autobus che funziona al 100 per cento con carburante alternativo e collega Stoccolma con la sede dell’azienda a Södertälje.
Foto: Italscania