Da Golf a Giulietta, ecco come sono nati i nomi delle auto più celebri del mondo

Perché si chiama Golf? Da dove nascono i nomi Giulietta, Bianchina o Quattroporte. Lo spiega il libro “I nomi delle automobili” scritto dal linguista Enzo Caffarelli, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Città dei Motori (rete Anci che raggruppa i Comuni del Made in Italy motoristico) e la Società Editrice Romana. Sono tante le curiosità contenute all’interno del volume: come quello legato alla Golf, l’auto più celebre della Volkswagen. 

Il nome, infatti, fu suggerito dal progettista Giorgetto Giugiaro, ispirato da una delle manopole disegnate per la leva del cambio, che ricordava una pallina da golf. Giulietta, invece, fu uno dei primi nomi di donna abbinati a un’auto. “In occasione di una cena”, si legge nel libro, “tra dirigenti dell’Alfa Romeo, unica donna la signora De Cousandier moglie del poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli, il gruppo fu avvicinato da un principe russo, un esule che per guadagnarsi la giornata intratteneva i clienti improvvisando poesie e battute. E a quel tavolo pronunciò la frase: ‘Siete sette romei e ora avete anche una giulietta…'”. Di qui l’ispirazione di associare il concetto di “fidanzata di Milano” come avrebbe voluto essere la nuova vettura, e la lettura in chiave shakespeariana della seconda parte del marchio Alfa Romeo. Ma altre volte la nascita del nome è stata più semplice: il cognome del proprietario o il nome dell’azienda (Pininfarina, Porsche, Bianchina da Bianchi) oppure la cilindrata o il numero degli sportelli (Maserati Quattroporte) hanno infatti identificato numerosi modelli. Spazio anche ai loghi: il “cavallino rampante” della Ferrari, per esempio, è quello dell’aviatore Francesco Baracca, regalato dalla madre dell’eroe al pilota Enzo Ferrari come portafortuna e il giallo che fa da sfondo è il colore della città di Modena. Per tutte le altre curiosità non resta che leggere il libro.