Basteranno 10, al massimo 30 secondi per capire se quel viaggiatore in realtà è un terrorista. Nella metropolitana di Roma sta infatti per partire la sperimentazione di un sistema di sensori speciali ideato proprio per individuare velocemente eventuali kamikaze. Nei corridoi di accesso ai treni sarà predisposto un sistema di videosorveglianza avanzato per rilevare comportamenti sospetti; un body scanner per rinvenire ordigni ed esplosivi e un sensore di spettroscopia che rileva tracce di materiali esplosivi anche sugli indumenti dei soggetti sospetti.
Il progetto antiterrorismo Nato-Russia, denominato Standex, è curato dalla Direzione centrale Anticrimine (Dac) della Polizia di Stato in collaborazione con l’Enea e l’Atac. A darne notizia è stato il capo della Dac, Vittorio Rizzi, nel corso della presentazione, lunedì a Roma, del docufilm antiterrorismo “Blink, segnali di pericolo imminente”. “La Direzione centrale anticrimine sta sviluppando un progetto molto ambizioso, nell’ambito della collaborazione tra i Paesi della Nato e la Russia, che ha l’obiettivo di intercettare in tempo reale sui mezzi di trasporto pubblici un attentatore suicida”, ha spiegato Vittorio Rizzi. “Grazie alla collaborazione con Enea e Atac, contiamo di sperimentare il progetto in una delle stazioni metro di Roma dove si utilizzerà un sistema di videosorveglianza avanzata che possa intercettare comportamenti gestuali dei sospetti, un body scanner e un spettroscopio a tecnologia Raman per poter individuare anche tracce minime di esplosivi addosso a un potenziale attentatore”.