C’era una volta la telefonata che allunga la vita, spot della vecchia Sip che imperversava in tv negli Anni 90. Ora è esattamente il contrario. Telefonare, quando si è al volante, rischia di accorciare la vita. Proprio per sensibilizzare sui pericoli che si corrono quando ci si distrae mentre si guida, Anas e Polizia di Stato hanno deciso di lanciare una nuova campagna. “Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA”: questo il claim scelto.
L’allarme è già abbondantemente suonato, con i morti sulle strade che sono tornati a crescere. L’incidentalità relativa al 2015 ha evidenziato una preoccupante inversione di tendenza, con un aumento degli incidenti mortali del 2,5 per cento (40 in più del 2014, da 1.587 a 1.627) e, soprattutto, delle vittime del 1,3 per cento (22 deceduti in più, da 1.730 a 1.752). Sono aumentate anche le infrazioni, molte delle quali generate dalla distrazione. Tra le cause principali c’è l’utilizzo dello smartphone: 48.524 sono le infrazioni commesse nel 2015 per il mancato utilizzo di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 20,9 per cento in più rispetto al 2014. Dati che hanno spinto Anas e Polizia di Stato a ideare la nuova campagna, che vuole richiamare l’attenzione su un fenomeno che negli ultimi anni è diventato una delle maggiori cause di incidentalità. Testimonial della campagna è La Pina, rapper e voce storica di Radio Deejay, che è anche media partner dell’iniziativa. “Non dobbiamo mai abbassare la guardia sul tema della sicurezza stradale”, ha spiegato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani. “È la relazione tra comportamento umano, mezzo meccanico e infrastrutture che determina il fattore di rischio e, stando ai dati Ocse, il 93 per cento degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore. Ecco perché Anas si è impegnata insieme alla Polizia Stradale per diffondere la cultura della sicurezza”.
“Le cause di questa accresciuta incidentalità vanno imputate prevalentemente a condotte di guida imprudenti e scorrette, in particolar modo alla guida distratta”, ha detto il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla. “Gli smartphone oggi sono sempre più multiuso, non permettono semplicemente di comunicare attraverso la classica telefonata ma ci connettono al mondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, foto e videocamere, raggiungendo il paradosso dei selfie scattati mentre si è alla guida: tutto fuorché mantenere le mani sul volante e lo sguardo fisso sulla strada. Queste azioni incidono pericolosamente sui tempi di reazione e sull’attenzione dei conducenti, con rischi elevatissimi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada”. Tutte le informazioni sulla campagna “Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA” sono disponibili alla pagina guidaebasta.it.