Rc auto, prezzi in calo ma sempre alti: il 95 per cento paga più del resto d’Europa

I prezzi sono scesi, ma l’Rc auto è sempre un salasso: “Il problema dei prezzi alti delle polizze”, ha spiegato il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, “è ancora irrisolto”. Secondo l’Ivass, nel primo trimestre del 2014 il prezzo medio è stato di 500 euro, in calo del 3,8 per cento rispetto al quarto trimestre del 2013. Il confronto con gli altri Paesi è però impietoso: “Solo il 5 per cento degli assicurati”, ha detto Salvatore Rossi, “paga un premio paragonabile a quello medio europeo di 250 euro”. 

Rossi ha ricordato lo sforzo dell’Ivass nel tentativo “di risolvere il formidabile deficit di informazioni che connota i prezzi effettivi che si formano sul mercato e le frodi perpetrate ai danni delle compagnie”. A questo fine è stata messa a punto una indagine trimestrale campionaria sui premi effettivi Rc auto (Iper) su 2 milioni di targhe ed è in dirittura d’arrivo il progetto per la creazione di una banca dati antifrode (Aia). “Se si riesce ad abbattere l’asimmetria informativa tra assicuratori ed assicurati in materia di frodi, che innalza il prezzo medio sul mercato incoraggiando ipso facto comportamenti impropri”, avvisa Rossi, “il secondo passo sarà accertarsi che i conseguenti risparmi di costo siano tramutati dalle compagnie in riduzioni dei prezzi effettivi per il consumatore”. Dai dati al primo trimestre dell’anno dell’indagine Iper emerge “che la media semplice dei premi è di 500 euro, la mediana di 450, solo il 5 per cento degli assicurati paga un premio paragonabile a quello medio europeo di 250 euro”. Nel primo trimestre di quest’anno il prezzo effettivo medio e quello mediano sono scesi rispettivamente del 3,8 e del 3,4 per cento rispetto al quarto trimestre 2013. Secondo le statistiche dell’Ivass il prezzo sale, in media di oltre 100 euro, se l’assicurato vive in una grande città e scende con l’età. Chi in passato ha avuto incidenti, spiega la ricerca, può arrivare a pagare il triplo di chi non ne ha avuti. Infine il prezzo sale con il grado di concentrazione del mercato, che varia da provincia a provincia (a Caserta, solo per fare un esempio, la concentrazione è più che tripla rispetto a Teramo). A livello aggregato i primi cinque gruppi detengono il 70 per cento del mercato. Da notare che nel settore del credito le prime cinque banche detengono invece meno della metà della raccolta.