Il trasporto vale 6,4 trilioni di euro. Metà del valore è prodotto dai veicoli privati

Nel 2010 è stato stimato che il valore complessivo del sistema dei trasporti di merci e di persone nel pianeta ha raggiunto il valore di circa 6,4 trilioni di euro (circa 1.000 euro per abitante del globo). Il 49 per cento del valore è prodotto dal trasporto privato, il 38 per cento dal trasporto delle merci, meno del 13 per cento dal trasporto collettivo (il 2 per cento a breve raggio e il 10,5 per cento a lungo raggio). La mobilità non motorizzata pesa su questo particolare Pil solo per lo 0,5 per cento. Tenuto conto del fatto che la mobilità nelle aree urbane è ascrivibile solo al trasporto privato e a quello collettivo a corto raggio (nel quale però si collocano anche le mobilità regionali). Anche questo è emerso durante la presentazione del Libro Bianco dell’Eurispes.
L’incremento di produzione Tpl avrebbe poi il vantaggio di poter determinare condizioni di riequilibrio economico nel settore consentendo una diversa e più sostenibile ratio tra costi fissi e costi variabili e un maggior interesse dei capitali privati ad investire nel business. Un’altra possibile soluzione è rappresentata dagli itinerari semaforizzati preferenziali, dove sono possibili incrementi di velocità commerciale ben superiori, è stato stimato che un incremento di tale velocità del 50 per cento (per esempio da 14 a 20 km/h) consente un risparmio delle risorse impiegate sulle linee interessate del 30 per cento, e si tratta normalmente di linee “pesanti”, con alta frequenza, tali da giustificare le spese di attrezzatura. Il Libro Bianco affronta anche i temi legati alle nuove tecnologie. Le stime del valore attuale delle transazioni e-commerce sono molto variabili ma al di sopra degli 11 miliardi di euro con una prospettiva di salita sino a un valore superiore ai 16 miliardi nel 2016. Il tasso annuale di crescita delle vendite online, anche in un contesto di crisi, è stato sempre elevato (20 per cento medio). Il 60 per cento delle transazioni eseguite è relativo a servizi, ma del restante 40 per cento, costituito dall’acquisto di beni.