Questo tentativo di farsi togliere una pesante contravvenzione rischia di passare alla storia. Sentite un po’: un 62enne trevigiano viene fermato in una sera con molta nebbia alla guida dell’auto e all’etilometro risulta con una percentuale di alcol nel sangue di oltre tre volte il consentito, ossia 1,79 grammi per litro. Scatta così il ritiro della patente e una multa pesante. Il 62enne perde pure il posto di lavoro visto che non può più recarsi dai clienti che segue con la sua azienda di abbigliamento. Un disastro insomma.
Fino a quando un ingegnoso avvocato presenta ricorso forte di una perizia, eseguita da un consulente dell’università di Padova. Cosa dice la perizia? Semplice, le carte dell’aeronautica militare dimostrano inequivocabilmente che quella sera c’era il 98 per cento di umidità. E quindi? Ecco la tesi geniale: “Essendo l’alcol solubile in acqua”, si legge su Trevisotoday.it, “in caso di forte umidità il risultato del test dell’etilometro non sarebbe esatto. Questa la difesa del 62enne che, comunque, comparirà davanti al giudice a breve per la sentenza, in base alla quale deciderà se chiedere un risarcimento”.