Punti della patente, un inglese ne perde 45 in nove mesi. In Italia c’è chi fa peggio

In Italia non esistono statistiche ufficiali sui peggiori record dei patentati nostrani, ma alcune storie sono diventate di dominio pubblico per la loro incredibilità. Come quella del centauro neopatentato che, con 12 verbali in 420 secondi, ha collezionato 90 punti subito raddoppiati a 180 per la “freschezza” della sua patente. Oppure c’è il camionista padovano che ha totalizzato 170 punti per ripetute alterazioni del cronotachigrafo. In realtà raggiungere questi punteggi non è semplice perché se vengono accertate più infrazioni contemporaneamente possono essere tolti al massimo 15 punti.

Per superare questa soglia è necessario che tra le infrazioni ce ne sia una che comporti la sospensione o la revoca della patente; in questo caso vengono sottratti tutti i punti previsti, senza sconti. Ad ogni modo in Italia le decurtazioni possono portare al massimo ad azzerare il punteggio che non scende mai sotto lo zero.
Con il taglio di ben 45 punti dalla patente – come scrive l’Ansa – un automobilista di Liverpool ha invece ottenuto il record di punti persi in Gran Bretagna, battendo il primato precedente fermo a 42. Nonostante questo, secondo quanto riportato da Auto Express, la licenza di guida non gli è stata ritirata. Lo spericolato britannico ha compiuto tra ottobre 2012 e giugno 2013 infrazioni relative all’eccesso di velocità e alla mancata comunicazione dell’identità del guidatore. Solitamente la patente viene revocata quando si raggiungono i 12 punti durante un periodo di tre anni, ma migliaia di guidatori sono ancora al volante nonostante abbiano oltrepassato tale limite. Il problema è noto e riguarda le procedure della DVLA (Driver and Vehicle License Agency) che in alcuni casi non è allineata con quanto deciso dalle diverse corti giudiziarie.