“La crisi ha spostato di fatto la gente dal trasporto privato a quello pubblico, in alcuni Comuni si è registrato un aumento dell’utilizzo del 25-30 per cento del trasporto pubblico locale. Non possiamo pensare che non ci sia un servizio dignitoso ed efficace”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel corso di un’audizione in Senato. Per rilanciare il trasporto pubblico locale, “una priorità”, occorrono risorse ma è “una grande opportunità”.
In una recente audizione alla Camera, Lupi ha parlato anche della necessità di “una liberalizzazione” vera sul modello di quanto fatto con l’alta velocità ferroviaria. Lupi ha fatto notare che “se c’è un vantaggio che la liberalizzazione dell’alta velocità ha avuto, è stato di aver mostrato che liberare il mercato fa bene, fa migliorare il servizio e fa bene ai costi”. Il ministro dei Trasporti ha ricordato, citando dati Istat, che il comparto del trasporto pubblico locale ha 1.150 aziende pubbliche e private: il 26 per cento svolge il servizio urbano, il 55 per cento quello extraurbano e il 19 per cento entrambi. Ogni anno trasportano sette miliardi di passeggeri e il costo ai cittadini è di 3-4 mila euro l’anno per cittadino e 10 mila l’anno a famiglia. “Dobbiamo dare una risposta forte”, ha detto Lupi, indicando tra l’altro il problema delle risorse finanziarie e dei criteri di distribuzione. Il ministro ha evidenziato la possibilità di riflettere sull’utilizzo “della leva fiscale per aiutare i cittadini e le famiglie” e tra le ipotesi ha indicato la defiscalizzazione degli abbonamenti.