Pugno duro contro chi si mette al volante sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. Lo chiedono più di otto italiani su dieci (81,9 per cento) che, come rileva il Rapporto auto di Aci e Censis, auspicano pene più severe per chi guida ubriaco e drogato e causa lesioni gravi o la morte di altre persone. Secondo l’indagine, il 45 per cento degli italiani è pienamente d’accordo con l’arresto in flagranza di reato e un serio inasprimento della pena, mentre il 20 per cento condivide la necessità di un inasprimento delle sanzioni ma ritiene necessario valutare attentamente caso per caso. Il 9 per cento vuole pene più severe ma non condivide l’ipotesi della revoca della patente a vita.
Il fronte dei no (circa il 10 per cento) è perplesso sull’ipotesi che una norma basti a rendere più cauti e prudenti gli automobilisti, sottolineando invece l’importanza che siano più severi i controlli e non le leggi. Gli italiani, senza differenze anagrafiche, si dicono poi d’accordo sull’annullamento del valore della patente per 15 anni in caso di omicidio colposo con l’aggravante dello stato alterato di coscienza o dell’omissione di soccorso.
Sempre sul fronte della sicurezza, si rileva una certa confusione in merito al comportamento da tenere alle rotatorie. Il 60 per cento degli italiani dà la precedenza a chi è già nella rotatoria seguendo la regola francese, mentre il 18,9 per cento dà sempre la precedenza a destra. Se il 45 per cento non rallenta prima di immettersi, il 25 per cento usa sempre le frecce, forse per la paura di sbagliare e di trovarsi coinvolto in un incidente.