La frenata del mercato dell’auto, a giugno immatricolazioni in calo del 7,25 per cento

È un calo decisamente pesante quello registrato a giugno dal mercato italiano dell’auto. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 174.702, con un calo del 7,25 per cento rispetto allo stesso mese del 2017. A metà anno, quindi, il bilancio è negativo, con 1.120.829 auto targate e una flessione dell’1,45 per cento. A giugno le vetture del gruppo Fca immatricolate sono state 43.343, il 19,3 per cento in meno rispetto a giugno 2017. Cala, dal 28,52 al 24,81 per cento, anche la quota.

“Sui risultati di giugno e del primo semestre pesano la decisione del Gruppo Fca di dare precedenza alle vendite ai clienti privati piuttosto che a quelle sugli altri canali che sono decisamente meno remunerativi”, evidenzia il Centro Studi Promotor. “Conseguenza di questa scelta sono cali (peraltro previsti e annunciati) delle immatricolazioni FCA del 19,3 per cento in giugno e del 9,07 per cento nel primo semestre. Al netto dei dati del Gruppo Fca, il mercato italiano nel primo semestre è in lieve crescita (+1,71 per cento) e questo conferma la previsione del Centro Studi Promotor per l’intero anno di vendite sostanzialmente sui livelli del 2017, cioè leggermente al di sotto della soglia dei due milioni di immatricolazioni”. L’andamento delle immatricolazioni, secondo il Centro Studi Promotor, è influenzato anche dalle “incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno” e dal “rallentamento del tasso di crescita del Pil”. Non solo. “Oltre a questi elementi di freno”, si legge in una nota del Centro Studi, “incidono negativamente sulla domanda di autovetture anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto. Data la “demonizzazione” di questo tipo di alimentazione questi potenziali acquirenti si chiedono se orientarsi nuovamente sul diesel o se passare ad un altro tipo di alimentazione e, se si, a quale. Molti automobilisti in questa situazione rinviano acquisti già maturi”.
Secondo il presidente dell’Unrae (l’associazione delle case automobilistiche estere), Michele Crisci, “il rallentamento del mercato è figlio anche del clima di incertezza che si sta determinando sulla clientela potenziale, alimentato dalle evitabili anticipazioni sulle decisioni che verranno prese in futuro sulla mobilità”.