Lo scandalo airbag sta mettendo fine alla storia della Takata. L’azienda giapponese che detiene circa il 20 per cento della quota del mercato mondiale sta crollando in Borsa. A Tokio ieri il titolo ha perso il 24,7 per cento e la diminuzione dall’inizio dell’anno è di oltre il 71 per cento. Ora molti si attendono l’annuncio della richiesta di fallimento.
Il “caso Takata” è esploso nel 2014 e da allora quasi 100 milioni di airbag sono stati oggetto di un richiamo. Il gruppo giapponese, si legge su corriere.it, “è accusato di aver nascosto per anni l’esistenza di un grave difetto nei suoi airbag che possono esplodere improvvisamente con danni a conducente o passeggero”. Secondo la National Highway Safety Administration degli Stati Uniti undici persone hanno perso la vita nel Paese a causa degli airbag difettosi di Takata e, “a livello mondiale le morti collegate agli airbag Takata sono 16, mentre i feriti ammontano a 150”, spiega sempre corriere.it. Il bilancio dell’azienda è in perdita “per il terzo anno consecutivo, travolto dal peso della maximulta per 10 miliardi di dollari patteggiata a febbraio con le autorità Usa”. Ora in molti aspettano la fine di questa storia, con la chiusura, più che probabile, dell’azienda.