Circa tre milioni di euro di tasse non pagate dal 2011 al 2014, oltre al mancato versamento dell’Iva per 665mila euro. Sono queste le cifre emerse da una verifica fiscale che la Guardia di Finanza ha fatto nei confronti di una società di autotrasporti di Cazzano Sant’Andrea, in provincia di Bergamo. L’azienda aveva costituito una società in Slovenia nel 2007 e una in Romania nel 2010, sempre operanti nel settore dell’autotrasporto. Nel 2013 era anche nata una terza impresa di lavoro interinale con sede in Romania, per la selezione degli autisti.
Dalle indagini è emerso che la società bergamasca aveva “ceduto” i clienti storici italiani alle imprese estere, che i trasporti venivano effettuati in ambito comunitario, soprattutto in Germania e Francia, ma anche in Belgio e Olanda, e che quasi sempre il luogo di partenza o destinazione dei viaggi era la provincia di Bergamo. “All’apertura del controllo fiscale venivano rinvenuti timbri e documentazione di varia natura riconducibili alle controllate imprese estere. Attraverso la fittizia localizzazione all’estero della propria sede”, si legge su L’Eco di Bergamo, “l’azienda era riuscita: ad evitare l’assoggettamento ad Iva dei corrispettivi relativi ai trasporti effettuati in Italia o in altri paesi comunitari; a garantirsi un’aliquota di imposizione molto più vantaggiosa di quella nazionale per la tassazione dell’utile prodotto; ad avvalersi di imposizioni previdenziali ed assistenziali molto più competitive di quelle nazionali Nel corso dell’attività venivano, inoltre, individuate due società cooperative, fornitrici della verificata, risultate evasori totali per gli anni 2010, 2011 e 2012, nei confronti delle quali sono state avviate due distinte verifiche fiscali che hanno consentito di segnalare complessivamente agli Uffici Finanziari un imponibile sottratto a tassazioni di oltre un milione di euro ed Iva evasa per oltre 200 mila euro”.