Dieci anni fermi ai box. La lunga crisi del mercato europeo dell’auto finirà nel 2017

Dieci anni da incubo. Con vendite in calo e posti di lavoro persi. Ma tra poco il mercato dell’auto del Vecchio Continente rivedrà la luce. Secondo il Centro Studi Promotor, il mercato dell’Unione Europea “chiuderà il 2016 con un volume di immatricolazioni di 14.675.254 e quindi con un livello che sarà ancora inferiore di circa 900.000 unità rispetto al massimo ante-crisi toccato nel 2007. Questo gap dovrebbe però essere recuperato nel corso del 2017”.


Se sarà così, ha spiegato il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, “per l’Unione Europea la crisi delle auto iniziata nel 2007 sarà durata dieci anni: un periodo molto più lungo di quello dei mercati avanzati extra europei e soprattutto dei Paesi in cui più recente è stato l’avvio del processo di motorizzazione di massa”. Per il mercato mondiale la crisi iniziata nel 2008 è stata infatti “soltanto un modesto incidente in un percorso di crescita decisamente sostenuto”, sostiene Quagliano, ricordando che “dopo i cali dell’1,7 per cento nel 2008 e dello 0,7 per cento nel 2009, il mercato mondiale dell’auto ha superato già nel 2010 i livelli ante-crisi, lasciando poi spazio a una crescita ininterrotta che porterà le immatricolazioni a quota 68,3 milioni nel 2016 a fronte dei 50,6 milioni del 2007”. Il ritardo della zona Ue, conclude, “è dovuto alle misure di austerity che hanno colpito soprattutto le economie della fascia meridionale dell’area”. Secondo i dati diffusi giovedì mattina dall’Acea, il mercato europeo dell’auto è tornato a crescere a novembre, dopo la battuta d’arresto di ottobre. Le immatricolazioni nell’Europa dei 28 più i Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 1.189.181, con un aumento del 5,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2015. Da inizio anno sono state vendute 13.938.273 auto, il 6,9 per cento in più dell’analogo periodo del 2015. La crescita di novembre è sostenuta da tutti i principali mercati, con Spagna (+13,5 per cento), Francia (+8,5 per cento) e Italia (+8,2 per cento) che registrano gli incrementi più forti, mentre Regno Unito (+2,9 per cento) e Germania (+1,5 per cento) hanno tassi più bassi. Negli undici mesi i mercati che crescono di più sono Italia (+16,5 per cento) e Spagna (+11,1 per cento), seguiti da Francia (+5 per cento), Germania (+4,6 per cento) e Regno Unito (+2,5 per cento).