Agosto sorprendente per il mercato italiano dell’auto, che riprende la corsa dopo la frenata di luglio: secondo i dati del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 71.576, il 20,12 per cento in più rispetto allo stesso mese 2015. È il ventisettesimo incremento mensile consecutivo per il mercato italiano, l’agosto migliore dal 2009. Da inizio anno sono state consegnate in tutto 1.251.806 auto, con una crescita del 17,38 per cento sull’analogo periodo dell’anno scorso. Ma per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, il dato è “gonfiato” soprattutto del fenomeno “chilometro zero”, senza il quale il mercato avrebbe chiuso con un +2 per cento.
“Il fenomeno dei km zero dura da molti anni ed è divenuto strutturale non solo nel mercato italiano ma anche all’estero”, replica Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che parla di una crescita sorprendente e conferma le previsioni positive per il 2016. Fiat Chrysler Automobiles continua a fare meglio del mercato e chiude agosto con 20.697 immatricolazioni, il 24,1 per cento in più dello stesso mese 2015. La quota del gruppo sale dal 27,99 al 28,92 per cento (+0,93 per cento). Negli otto mesi le consegne sono complessivamente 363.611, in crescita del 20,19 per cento, con la quota che passa dal 28,27 al 29,05 per cento. Crescono tutti i brand Fca: Jeep del 56,7 per cento, Fiat del 26,1 per cento e Alfa Romeo del 26,1 per cento. Tra le case straniere Volkswagen conserva la prima posizione sul mercato italiano e cresce del 4,44 per cento, seguita da Ford (+5,16 per cento) e Opel (+7,59 per cento). “Con l’autunno riaffioreranno i temi irrisolti della mobilità”, avverte Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, che chiede “una cabina di regia”, mentre Aurelio Nervo, presidente dell’Anfia, sostiene che “per rendere strutturale la crescita dei volumi di vendita è fondamentale mantenere e rinnovare gli strumenti di sostegno fiscale agli investimenti, in particolare, per quanto riguarda l’auto, confermando, in occasione della prossima Legge di stabilità, i superammortamenti”.