Cambia volto la tratta italiana della Tav Torino-Lione. Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato la revisione del progetto, con un taglio delle nuove linee ferroviarie da realizzare da 84 a 25 chilometri e un risparmio di 2,6 miliardi di euro rispetto al progetto preliminare del 2011. “Non sono arretramenti, sono adeguamenti, e sono un’intelligente rivisitazione dei progetti per fare le opere nei tempi giusti, con i costi minori e che siano davvero utili”, ha detto Delrio.
La modifica del progetto riguarda le opere di adduzione al tunnel (che invece non subisce variazioni). Non più un progetto unitario, ma singoli interventi ordinari, ognuno con la propria progettazione, da realizzare entro il 2030, anno di entrata in esercizio della linea internazionale. Nella prima fase, in particolare, è previsto l’adeguamento della linea storica tra Bussoleno e Avigliana, un tunnel in due tronchi sotto la collina morenica di Avigliana-Buttigliera Alta, il riuso dello scalo San Paolo e l’adeguamento del Passante di Torino. Slitta invece la Gronda merci a Nord di Torino, perché in vista dell’adeguamento della Trofarello-Alessandria-Novi i treni che non entreranno nel Passante potranno riconnettersi all’Alta Velocità e al Terzo Valico da Sud. Si passerà così da 4,3 miliardi di investimenti stimati inizialmente a 1,7 miliardi complessivi nel 2030. “La nostra filosofia”, ha spiegato Delrio alla Stampa, “è realizzare opere utili e non grandi. Con questa impostazione possiamo dire che non c’è bisogno di fare 84 chilometri di tratte in una nuova sede, ma che si possono riutilizzare oltre 43 chilometri di infrastrutture esistenti. Cerchiamo di impattare sulla Val di Susa il meno possibile, per questo faremo solo 14 chilometri di galleria tra Buttigliera e Orbassano e quindi i costi per il progetto delle tratte di adduzione potrebbero ridursi da 4,3 a 1,7 miliardi di euro”.