Auto, la crisi è finalmente finita? Spagna e Italia spingono il mercato europeo

Sono Spagna e Italia i Paesi europei che stanno guidando il mercato dell’auto fuori dalla crisi. I dati relativi alle immatricolazioni di aprile diffusi dall’Acea sono decisamente positivi e parlano di 1.318.820 vetture targate nell’Unione Europea e nei Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), il 9 per cento in più dello stesso mese del 2015. Si tratta del 32° mese consecutivo di crescita. Come sottolinea l’Acea era da aprile 2008 che non si registravano volumi simili.
Tra i maggiori mercati Spagna (+21.2 per cento) e Italia (+11.5 per cento) hanno realizzato le migliori performances con percentuali di crescita a doppia cifra, seguiti da Germania (+8.4 per cento), Francia (+7.1 per cento) e Regno Unito (+2 per cento). Nei primi quattro mesi del 2016 le consegne sono state 5.251.757, con un incremento dell’8,3 per cento sull’analogo periodo dell’anno scorso. “Accelera il mercato dell’auto europea in aprile e spinge i volumi totali di immatricolato oltre la soglia psicologica dei 5 milioni di veicoli, come non vedevamo dal 2008”, commenta Romano Valente, direttore generale dell’Unrae, l’associazione che in Italia rappresenta le case automobilistiche estere. “Il mercato dell’auto riprende una sua tonicità, l’Italia contribuisce bene, ma la Francia non molla il terzo posto. Nel nostro mercato”, conclude Valente, “le forti azioni commerciali e il super-ammortamento mantengono robusta la crescita, finora a doppia cifra: un’opportunità da cogliere per accelerare la sostituzione del parco anziano e guardare a quel milione e 600 mila veicoli che ancora girano dotati della sola marmitta catalitica”.
“Il buon risultato di aprile acquista una valenza ancor più positiva se si considera che la crescita interessa tutti i mercati nazionali dell’Unione”, sottolinea il Centro Studi Promotor nel commento sui dati del mercato europeo dell’auto. Per quanto riguarda il primo quadrimestre “si tratta ovviamente di un tasso di crescita apprezzabile”, afferma Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor, “ma che non consente ancora al mercato della Ue di ritornare ai livelli ante-crisi. Proiettando l’incremento dei primi quattro mesi sull’intero anno si ottiene infatti un volume di immatricolazioni di 14.867.087 che è un risultato ancora al di sotto del massimo ante-crisi del 2007 del 4,54 per cento. Il fatto che il mercato dell’Unione Europea non abbia ancora raggiunto i livelli ante-crisi è un’anomalia assolutamente sorprendente perché nel mondo la stragrande maggioranza dei mercati ha decisamente superato i livelli ante-crisi e il mercato dell’auto negli ultimi anni ha vissuto una stagione di straordinario sviluppo sia in termini quantitativi che di qualità dell’offerta. Il ritardo dell’Unione Europea rispetto al resto del mondo è imputabile essenzialmente ai paesi della fascia meridionale della zona euro fortemente penalizzati dalle politiche di austerity imposte da Bruxelles. La crescita del mercato dell’Unione Europea nel 2016 è comunque apprezzabile anche perché la situazione dell’economia non è particolarmente brillante. La domanda di auto cresce però ugualmente con un tasso abbastanza sostenuto proprio perché ancora importante è il gap da colmare rispetto ai livelli ante-crisi ed anche perché nell’Unione, come nel resto del mondo, non esistono ancora alternative in grado di contenere il ricorso al trasporto su gomma”.