“Per prima cosa, voglio incontrare, senza alcuna ostilità, il nuovo player che compare sul mercato veneto e capire bene le loro idee e il loro piano industriale di investimenti per il Veneto, al di là del nastro d’asfalto che andranno a gestire, soprattutto se diventeranno il nuovo interlocutore”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando l’arrivo in Italia della spagnola Abertis, che ha annunciato l’acquisto del 51,4 per cento di A4 Holding (la società che gestisce l’autostrada Serenissima e la A31).
“Il mercato”, ha spiegato Zaia, “regola il mercato e in questa partita non avevamo nessun titolo per intervenire e, se avviene tutto ciò è perché abbiamo un Governo che garantisce, in maniera trasparente e ufficiale, agli stranieri di venire a fare shopping in Italia. In ogni caso, parliamo oggi e non prima perché il percorso si è completato senza nessuna ingerenza esterna da parte nostra”. La prima lettura politica che Zaia ha dato è quella legata all’idea di una holding del Nordest nel comparto autostradale, che l’ingresso di Abertis “rischia di far sfumare, mettendo la strada in salita, anche se spero non blocchi le trattative. Il tema delle concessioni autostradali non è avulso, ma parte integrante del territorio e se Abertis vuole restare in Veneto deve diventare parte integrante della comunità”. La seconda questione è legata al nodo della Valdastico Nord. “Leggo”, ha detto il presidente della Regione Veneto, “che nel piano industriale presentato da Abertis è prevista come infrastruttura in esercizio da completare e che l’operazione si chiuderà quando il Cipe darà l’ok al completamento della Valdastico verso nord. Una clausola delicata, che ci dà il termometro di come il Governo, nei cui panni non voglio mettermi, non si sia mosso, mentre la Regione ha sempre avuto una posizione, espressa in tempi non sospetti, asettica e avulsa da tutti i ragionamenti, per cui la strada va completata: pur nel rispetto dei cugini trentini, una soluzione va trovata”.
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