Salt Lake City è una delle città statunitensi che ha conosciuto nell’ultimo secolo la maggiore espansione. Nata come colonia di mormoni è cresciuta anche grazie alla prima autostrada transcontinentale. La rete stradale di Salt Lake è sempre stata uno dei fiori all’occhiello del territorio che ha ospitato anche le Olimpiadi invernali. La popolazione si è fermata però sotto i 200mila abitanti e i mezzi pubblici sono efficienti a Salt Lake, così in molti hanno deciso di abbandonare l’auto privata. Il risultato? Oggi parte delle grandi arterie stradali non vengono utilizzate, qualcosa che sembra un sogno per le città italiane. Così è nato il progetto Granary District firmato dalla Salt Lake Redevelopment Agency, agenzia municipale della capitale dello Utah.
Come si sviluppa il progetto? Semplice. Le strade urbane che per la diminuzione della circolazione (per esempio per lo svuotamento di un quartiere o per la costruzione di una tangenziale) sono rimaste semideserte vengono cedute per costruire case o esercizi commerciali. Il Comune mette a disposizione metà della carreggiata per un periodo di 99 anni rinnovabili. ”La nostra capitale ha strade pazzescamente larghe”, ha dichiarato all’Ansa James Alfandre, direttore esecutivo della Kentlands Initiative, la società che sta gestendo l’iniziativa, “e c’è ampio spazio, non solo fisico, per recuperare queste aree e far entrare un po’ di denaro nelle casse dell’amministrazione cittadina”.