“Un miliardo e duecento milioni di euro dei cittadini italiani stanno per essere regalati a una società privata da un misterioso atto del ministero Infrastrutture e Trasporti. Ho depositato questa mattina alla procura regionale del Lazio della Corte dei Conti un esposto sulla vicenda che sta beneficiando la società A4, con la cessione immotivata di un pezzo di patrimonio pubblico, costituita dalla concessione dell’autostrada Brescia-Padova. In pratica quella somma potrebbe essere incassata dallo Stato, è dello Stato, ma va unicamente a beneficio di privati grazie a provvedimenti discrezionali presi nel 2013 dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un fatto molto grave sul quale la Corte dei Conti deve indagare”. Lo afferma il senatore di Forza Italia Lucio Malan.
“L’autostrada Brescia-Padova è la seconda più redditizia d’Italia con ricavi sopra i 300 milioni e margine operativo lordo sopra i 150 milioni all’anno. Nonostante la legge 463 del 1955 fissi in 30 anni la durata massima delle concessioni autostradali, nel 2007 la concessione a favore della società A4, partita nel 1962, è stata rinnovata fino al 30 giugno 2013, con la possibilità di arrivare al 2026 se viene presentato il progetto per il completamento dell’autostrada Valdastico Nord. Ancora oggi tale progetto non è stato presentato, per cui l’autostrada e i suoi proventi dovrebbero essere passati allo Stato. Ma una manina del ministero delle Infrastrutture e trasporti ha prorogato quella data, prima fino al 30 giugno 2015 e poi un’altra fino alla fine del 2016, cosa che potrebbe permettere la presentazione del progetto e l’esercizio della tratta fino al 2026”, aggiunge. “Nel frattempo la A4 ha firmato un accordo con la società spagnola Abertis per trasferirle il regalo ricevuto, lavarsi le mani della realizzazione della Valdastico, incassando ben un miliardo e duecento milioni di euro. Senza la manina ministeriale quell’incasso poteva tranquillamente andare allo Stato, proprietario dell’autostrada e poteva essere moltiplicato con una gara pubblica e cedendo non soltanto 11 anni di concessione, ma fino a 30 come consentito dalla legge. Chi è la società A4? All’inizio era interamente pubblica, ma oggi è al 44 per cento di Banca Intesa. In ogni caso, oggi il governo può ancora fermare l’operazione e far guadagnare miliardi agli italiani. La settimana scorsa ho già presentato una interrogazione per sapere chi ha firmato le proroghine miliardarie. Ora chiedo l’intervento della Corte dei Conti. Spero che qualcuno agisca a difesa del patrimonio degli Italiani che non può essere dissipato, magari anche per guadagnare qualche voto per la riforma della Costituzione”, conclude Malan.