Alcol al volante, intensificati i controlli sulle quattro statali più pericolose d’Italia

Controlli alcol carabinieri (1)Informazione, sensibilizzazione e comunicazione per contrastare la guida in stato di ebbrezza, ridurre gli incidenti stradali su alcune tra le strade statali più pericolose d’Italia e informare gli automobilisti sulle corrette modalità di trasporto dei minori in automobile. È partita il 26 giugno e si concluderà il 31 agosto l’edizione 2015 di Adotta una Strada, progetto voluto dalla Fondazione Ania e dall’Arma dei Carabinieri.
In questi due mesi lungo le statali 36 “del Lago di Como e dello Spluga”, 309 “Romea”, 131 “Carlo Felice” e la 114 “Orientale Sicula”, l’Arma dei Carabinieri intensificherà i controlli soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana, con particolare attenzione allo stato di ebbrezza dei conducenti che verrà verificato grazie ad appositi dispositivi donati dalla Fondazione Ania. La scelta di intervenire sulle strade statali italiane si lega al fatto che, nell’ultimo anno, queste tratte hanno fatto registrare oltre 31 morti a settimana, per un totale di 1643 decessi, pari al 48,5 per cento del totale dei morti per incidente stradale in Italia. In questo quadro, sono state scelte quattro tra le arterie più pericolose d’Italia per numero di incidenti e morti.
A tutti gli automobilisti che verranno fermati saranno donati etilometri monouso che consentiranno di verificare lo stato alcolemico prima di mettersi alla guida, oltre a una cartolina che, seguendo l’hashtag #nonrischioperché, lanciato un anno fa, riepiloga le principali norme del codice della strada relative alla guida in stato di ebbrezza. Grande attenzione, poi, sarà riservata alla comunicazione e alla sensibilizzazione anche su altri aspetti della sicurezza stradale; al termine dei controlli, i Carabinieri offriranno agli automobilisti un opuscolo informativo sul corretto trasporto dei minori in auto: una scelta non casuale, visto che nel 2015 l’Onu ha dedicato la Settimana mondiale della Sicurezza Stradale proprio alla tutela dei bambini come utenti della strada.

Credits: Fondazione Ania