Eni, prosegue lo sciopero dei camionisti. Vendola: “Il lavoro deve restare a Taranto”

È ancora bollente la situazione all’Eni di Taranto. L’incontro di mercoledì tra i rappresentanti del Consorzio di autotrasportatori Lts di Taranto e i referenti delle ditte appaltatrici Gavio e Bertani, alle quali l’Eni ha affidato il 50 per cento dell’appalto del servizio di trasporto carburanti revocandolo alle imprese locali, si è concluso con un nulla di fatto. Prosegue quindi lo sciopero a oltranza degli autotrasportatori locali, con presidi di Tir nei pressi della raffineria. Il consorzio Lts chiedeva che almeno il 70 per cento del servizio restasse ai dipendenti tarantini, ma sembra che l’Eni abbia posto dei veti a questa ipotesi.

Nelle prossime ore il prefetto di Taranto, Umberto Guidato, dovrebbe convocare nuovamente le parti per cercare una soluzione. Intanto, nel Tarantino potrebbero esserci disagi per l’approvvigionamento di carburanti. Sulla questione è intervenuto Nichi Vendola: “Il lavoro che nasce sul territorio, deve restare sul territorio, soprattutto se questo territorio si chiama Taranto”, scrive in una nota il presidente della Regione Puglia, che solidarizza con gli autotrasportatori tarantini. “Sarebbe un paradosso”, prosegue Vendola, “se ad una città, già dolente e martoriata per il danno ambientale, si aggiungesse un ulteriore dolore per la perdita di posti di lavoro, determinato proprio da una decisione della raffineria Eni”. Vendola chiede quindi alla neo-presidente dell’Eni, Emma Marcegaglia, di “rivedere le posizioni dell’azienda” affinchè “siano rispettati gli impegni assunti, quelli cioè di affidamento del lavoro ai consorzi del territorio”, e “al governo, e ai suoi interlocutori più sensibili, di avviare tutte le azioni necessarie per approfondire la complessa vertenza e ricercare soluzioni in grado di mantenere i livelli occupazionali”.