La fatica dei piloti ha contribuito a provocare il 20 per cento degli incidenti aerei gravi avvenuti negli ultimi anni. È quanto emerso nel corso dell’Anpac Safety Day organizzato dalla maggior organizzazione dei piloti italiani per discutere proprio sul ruolo della “fatigue” dei piloti e sulla sua incidenza sulla sicurezza del volo: “Un fenomeno che riduce la capacità mentale e fisica di operare in sicurezza e su cui è sempre più fondamentale attivare una prevenzione”.
“Vogliamo portare l’opinione pubblica a conoscenza di questo tipo di rischio: sempre un numero maggiore di incidenti”, ha sottolineato il presidente Anpac, Giovanni Galiotto, “avviene con aerei che funzionano: c’è allora anche un problema legato al fenomeno della ‘fatigue’, una forma di stanchezza subdola, che può colpire i piloti senza che se ne rendano conto e che li rende meno pronti, reattivi e capaci di fare la cosa giusta al momento giusto. Purtroppo è un elemento che è stato riscontrato, dalle commissioni d’inchiesta delle agenzie investigative, come fattore contributivo nelle cause che hanno originato gli incidenti più gravi degli ultimi anni: per esempio, quello di tre anni fa dell’Air France nell’Oceano Pacifico o dell’Aibus 330 dell’Afriqiyah Airways nel 2009”. Dagli interventi nel convegno è emerso che solo il 20-30 per cento dei piloti ammette, nei rapporti, sintomi di stanchezza o di sonnolenza ai comandi dell’aereo, per timore di avere poi contrasti o ritorsioni dalla compagnia di appartenenza: “I piloti devono avere la garanzia che il loro report rimanga confidenziale”, ha spiegato Galiotto, “l’ultima regolamentazione della Comunità Europea, in vigore da ottobre 2015, sicuramente agevolerà la materia, ma è necessario che si stabilisca un clima di fiducia con le compagnie, senza che queste mettano in difficoltà il pilota che, per esempio, decida di non volare in quanto stanco”. Sempre in tema di sicurezza, dal 2010 la percentuale di episodi di danneggiamenti ad aerei verificatesi nei piazzali dell’aeroporto di Fiumicino si è ridotto del 50 per cento. Il dato è stato rimarcato da Aeroporti di Roma: ”Da quando, nel 2007, è stato introdotto il Safety Management System l’attenzione sulla sicurezza – hanno sottolineato Stefano Donnarumma, Accountable Manager, e Gianluca Alfieri, Safety Manager della Società – è notevolmente aumentata, grazie anche alla sinergia con tutti gli enti, Enav in testa, vettori, handlers. Si è passati, così, da una media, nel 2007, di 200 segnalazioni alle attuali 3.000 per la prevenzione di incidenti a terra. E da febbraio scorso Adr si è data un nuovo manifesto in materia di sicurezza, grazie anche agli investimenti che nel 2013 hanno raggiunto la cifra di 60 milioni di euro, e che quest’anno saranno ancora superiori, per migliorare in aeroporto la dorsale tecnologica ed impiantistica”.