Dal 2015 saranno in vendita auto capaci di muoversi da sole nelle code: potranno rallentare, frenare, ripartire e frenare di nuovo durante gli ingorghi. Con il guidatore che potrà rilassarsi e non farsi divorare dallo stress: merito di sensori e computer con maggiore rapidità di decisione rispetto all’uomo. Inoltre, grazie a telecamere con visione in 3D capaci di percepire la profondità le auto saranno a breve in grado di evitare incidenti come tamponamenti oppure investimenti di ciclisti o pedoni. Questa anticipazione del futuro dell’automobile arriva da Bosch, il colosso tedesco della componentistica da 46,1 miliardi di euro di fatturato.
Una rivoluzione che è legata allo sviluppo dei sensori (quest’anno Bosch produrrà 50 milioni dei soli sensori a ultrasuoni) e all’arrivo sul mercato di auto sempre più “connesse”. Tra i requisiti necessari per la guida automatica figurano infatti il “traffico connesso” online e la comunicazione “car-to-x”. Entro il 2025, secondo Bosch, un’auto su due sarà dotata di tecnologia di comunicazione dati wireless. Entro il 2020, l’azienda metterà a disposizione dei costruttori sistemi per la guida automatica a velocità più elevate rispetto alle code e nel prossimo decennio quella completamente automatica.
“Per noi”, ha dichiarato Volkmar Denner, eco di Bosch, “la connettività sulle strade non significa soltanto efficienza e comfort, ma anche una guida più sicura”. Nel corso dei prossimi anni l’elettronica e internet rivoluzioneranno le automobili, così come è accaduto con i computer, il web e gli smartphone. “La connettività nel settore automotive segna l’avvento di una nuova epoca. Fino a oggi i veicoli erano isolati dall’ambiente circostante ma nel futuro interagiranno”, ha confermato all’Ansa Wolf-Henning Scheider, membro del consiglio di amministrazione di Bosch con responsabilità per i settori Tecnologie e Automotive.
Collegando i veicoli in rete, sarà infatti possibile migliorare il comfort, la sicurezza e l’efficienza della mobilità del domani. Questo sarà possibile attraverso lo sviluppo di tre obiettivi strategici. Per Bosch, il primo consiste nel rendere internet un’esperienza intuitiva integrata nell’autoveicolo. Il secondo obiettivo è quello di connettere le automobili al web creando funzioni di assistenza al guidatore con valore aggiunto. Il terzo è quello di realizzare una comunicazione in rete tra i veicoli e le infrastrutture del traffico stradale. “Connettività non significa semplicemente navigare in rete mentre si percorre una strada”, conclude Scheider. “In futuro assisteremo alla nascita di funzioni completamente nuove. La realtà aumentata in auto collegherà il mondo virtuale con il mondo reale. Il parabrezza diventerà l’area display principale della vettura e permetterà di visualizzare tutte le informazioni sul veicolo e sull’ambiente direttamente nel campo visivo del guidatore”.