Milano Malpensa-New York, il Consiglio di Stato fa decollare i voli di Emirates

Emirates potrà volare sulla rotta Milano Malpensa-New York. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che mercoledì 7 maggio ha sospeso l’esecuzione di due sentenze del Tar Lazio che avevano annullato l’autorizzazione rilasciata dall’Enac alla compagnia aerea Emirates per operare su sette nuove frequenze di volo sulla rotta Dubai-Milano Malpensa-New York per un periodo di 18 mesi. A seguito dell’ordinanza favorevole, assunta collegialmente dalla Quarta sezione – spiega il Consiglio di Stato – Emirates potrà continuare a esercitare la tratta Milano Malpensa-New York fino al momento della decisione definitiva nel merito. 

“Il Consiglio di Stato, pur nelle forme di una decisione cautelare necessariamente limitata dai tempi ristretti e dall’esame dei soli aspetti più rilevanti”, spiegano i giudici, “ha ritenuto che l’attività di Emirates possa proseguire, perché ha considerato prevalente la tutela del danno ricadente sul vettore aereo, con evidenti influenze anche sugli interessi pubblici, rappresentati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da Enac, da Sea s.p.a., dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, e su quelli collettivi dei consumatori, anche alla luce dell’art. 19 comma 5 bis del decreto legge 29 novembre 2008 n. 185”, contenente misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa.
La decisione è della quarta sezione del Consiglio di Stato e blocca l’esecuzione di due sentenze del Tar del Lazio: la 3918 e la 3919 della sezione terza ter del 10 aprile 2014. Queste due sentenze avevano annullato l’autorizzazione rilasciata il 5 marzo 2013 (su parere conforme del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dell’11 gennaio 2013) dall’Ente nazionale per l’aviazione civile con cui erano state concesse provvisoriamente alla compagnia aerea Emirates sette nuove frequenze di volo sulla nuova rotta Dubai-Milano Malpensa-New York per un periodo di 18 mesi. La decisione del Consiglio di Stato arriva dopo che l’esecuzione della stessa sentenza era stata provvisoriamente impedita dal decreto del presidente della quarta sezione del Consiglio di Stato, con decreto del 14 aprile.