Sono aumento del traffico, velocità troppo alta, mancanza del rispetto delle regole della strada e soprattutto guida in stato di ebbrezza i principali comportamenti che rendono gli esodi festivi e i ponti di primavera uno dei periodi con il maggior numero di incidenti sulle strade. L’allarme arriva dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale che analizzando i dati della Polizia stradale denuncia un preoccupante incremento del numero di incidenti e di morti sulle strade proprio a Pasqua.
Nelle vacanze pasquali del 2013, spiega la Fondazione Ania, nonostante la crisi economica che ha fatto diminuire gli spostamenti, si sono verificati 624 incidenti in cui hanno perso la vita 13 persone e 470 sono rimaste ferite. Facendo riferimento alla Pasqua del 2012, i dati mostrano una situazione di profonda criticità: si assiste infatti, a un aumento dell’11,4 per cento degli incidenti e del 44 per cento delle persone decedute.
“Durante l’ultima Pasqua”, spiega il segretario generale della Fondazione Ania, Umberto Guidoni, “si sono verificati in media nove incidenti ogni ora. Anche se la situazione è migliorata rispetto agli anni passati, questi numeri non possono essere sottovalutati e ci spingono a lanciare un allarme sicurezza stradale, soprattutto alla luce dei dati contravvenzionali della Polizia Stradale: complessivamente il numero delle infrazioni rilevate è sceso, ma è in controtendenza il dato che riguarda la guida in stato di ebbrezza”. Dai dati della polizia stradale risulta che, nonostante il numero di pattuglie impiegate sia rimasto pressoché invariato, le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza sono aumentate del 7,7 per cento tra la Pasqua del 2013 e quella del 2012. Nello stesso periodo, invece, sono diminuite del 9,6 per cento le infrazioni accertate complessivamente, passate da circa 12.300 a poco più di 11.100. Un grande segno di svolta è stata la diminuzione tra Pasqua 2012 e 2013 del 12 per cento delle infrazioni contestate per velocità che, rispetto al 2008, sono diminuite del 56 per cento. “Questa tendenza a guidare dopo aver bevuto”, spiega Guidoni, “si conferma da qualche tempo. Anche in occasione delle festività e dell’esodo di Natale rilevammo lo stesso problema e, proprio per questo, lanciammo un allarme guida in stato di ebbrezza. Purtroppo i gravissimi fatti di cronaca di quei giorni confermarono le nostre preoccupazioni. Nonostante le numerose campagne fatte negli ultimi anni, da più parti abbiamo la conferma che la guida in stato di ebbrezza è ancora un problema. Nel corso di una nostra recente iniziativa, che ha coinvolto con un questionario circa 16mila persone di tutte le età, oltre il 40 per cento degli intervistati ha dichiarato di essersi messo al volante dopo aver bevuto. È bene ricordare che, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità, il 30 per cento degli incidenti stradali gravi è causato da alcol. Le festività e i ponti che aspettano gli italiani devono essere l’occasione per assumersi la responsabilità del rispetto della vita propria e di quella degli altri. Perciò raccomandiamo di non mettersi al volante dopo aver bevuto, se si è molto stanchi, o dopo aver mangiato molto. Sono queste piccole accortezze che possono evitare che la festa si trasformi in tragedia”.