Mentre in Italia il nuovo premier incaricato si fa notare al volante di auto “normali” come Smart e Giulietta invece delle consuete auto blu con autista della politica “vecchio stile”, a Dubai si pensa di vietare l’utilizzo di auto ai poveri. Una delle economie più floride del mondo, quella dell’emirato del Dubai, potrebbe infatti introdurre una limitazione al possesso di automobili per arginare il problema degli intasamenti sulla ridotta viabilità del Paese. Ma l’aspetto più incredibile dei provvedimenti che le autorità si appresterebbero a prendere è che il divieto di circolazione riguarderebbe – secondo quanto riporta il sito thenational.ae – solo la fascia della popolazione a basso reddito.
La notizia è stata ripresa anche dall’agenzia di stampa Ansa. “Questo progetto”, si legge, “punta a ridurre il numero di veicoli privati sulle strade, per ‘spostare’ gli utilizzatori sulla rete dei bus (120 milioni di persone trasportate ogni mese), sui tram e sulla nuova rete della metropolitana che sarà lunga 70 chilometri con 44 fermate. Oggi Dubai City, con i suoi 1,44 milioni di residenti, è la metropoli più ‘congestionata’ del Medio Oriente e gli ingorghi – che obbligano a restare una media di 105 minuti al giorno in auto – costano alla collettività 4,6 miliardi di rial (910 milioni di euro) cioè il 3,15 per cento del prodotto interno lordo del Paese. La percentuale delle auto registrate a Dubai City è di 541 vetture ogni 1.000 abitanti, ben oltre a New York (444), Londra (345) e Singapore (111). Se il trend della crescita del parco circolante dovesse proseguire con l’attuale ritmo, nel 2020 circolerebbero nel Dubai 5,3 milioni di auto”.Duba