I passeggeri degli aerei avranno più diritti. Ci saranno più informazioni a terra, più attenzione ai reclami, maggiore flessibilità per i bagagli, regole più sicure per i risarcimenti in caso di ritardo o cancellazione del volo e tutele in caso di fallimento delle compagnie. Dopo due anni di lavoro, a Strasburgo il Parlamento europeo ha infatti approvato una proposta di regolamento che rappresenta una mezza rivoluzione. Ora la palla passa al Consiglio dei ministri, che potrà approvare la proposta del Parlamento oppure proporne un’altra da discutere con Strasburgo in seconda lettura.
Nei dettagli, il Parlamento europeo chiede che ogni compagnia preveda in ogni aeroporto la presenza di personale di contatto incaricato di informare i passeggeri sulle procedure di reclamo, sul rimborso e sulla riprogrammazione dei voli. In caso di cancellazioni e ritardi vengono fissate delle compensazioni: 300 euro per un ritardo di tre ore per viaggi fino a 2.500 chilometri, 400 euro per più di cinque ore su tratte tra 2.500 e 6.000 chilometri e, infine, 600 euro per attese superiori alle sette ore su voli di oltre 6.000 chilometri.
Quanto ai reclami, se non si ottiene una risposta esaustiva entro due mesi, l’aerolinea è obbligata ad accoglierli. Il testo chiarisce inoltre le circostanze eccezionali – condizioni meteo particolari, impatto con volatili, instabilità politica e vertenze di lavoro impreviste – le uniche che permettono di eludere gli indennizzi e fissa in un massimo di cinque le notti di cui farsi carico in caso di condizioni eccezionali prolungate, come l’eruzione del vulcano islandese nel 2010.
Si chiede anche di permettere l’ingresso in cabina con una borsa, oltre al bagaglio a mano, e si impone, al momento dell’acquisto del biglietto, di fornire tutte le informazioni sui bagagli. Per evitare che i passeggeri restino a terra in caso di fallimento di un vettore, Strasburgo chiede alle compagnie di predisporre fondi ‘ad hoc’ o sottoscrivere delle assicurazioni. Altra novità, la richiesta di considerare valido il biglietto di ritorno anche qualora non venga utilizzata l’andata mentre fino ad ora entrambe le tratte andavano in fumo.
Come ha rilevato Carlo Fidanza, capodelegazione al Parlamento Europeo per Fratelli d’Italia e membro della Commissione Trasporti, nei voli interni a uno Stato membro le compagnie non potranno negare l’imbarco a un passeggero con documento di identità valido a livello nazionale ma non Ue, il che vuol dire che “nel caso italiano, verrebbe consentito l’imbarco anche con la patente o altri documenti equivalenti”.
“È la storia di Davide contro Golia”, ha detto il relatore, il lussemburghese popolare Georges Bach, “poiché solo il 2 per cento dei passeggeri ottiene realmente un risarcimento dopo la presentazione di una denuncia contro una compagnia aerea”.