Dieci euro per interno ed esterno, un prezzo decisamente concorrenziale. Stiamo parlando dei lavaggi a mano che stanno spuntando un po’ come funghi, soprattutto a Roma, dove hanno superato come numero, ma non come business, i compro oro e le sale giochi. I vecchi “rulli” installati nelle stazioni di servizio iniziano a sentire la concorrenza di chi con stracci, detersivi e acqua corrente promette auto luccicanti.
“Sono soprattutto i nordafricani”, si legge sul sito leggo.it, “a cavalcare l’onda di un vero e proprio successo commerciale. In particolare gli egiziani, abbandonate pale per la pizza e forni dagli orari improponibili, mantengono famiglie numerose nel proprio paese ed una decorosa permanenza in città aprendo autolavaggi dai nomi piuttosto esotici come “Il Faraone”, “Muhammed” fino al più modaiolo “Happy wash”, con formose ragazze su volantini colorati a pubblicizzarne l’apertura. I clienti non mancano: soddisfatti da buoni risultati a prezzi abbordabili, vengono anche premiati con tessere fedeltà – dove ogni dieci lavaggi uno è in omaggio – o con arbre magique da appendere sullo specchietto. In zona Tuscolana, ma anche sulla via Magliana, è possibile contare decine di autolavaggi nel giro di venti chilometri”.