Anche gli statunitensi sono un popolo di navigatori. Sicuramente di navigatori su Internet, anche quando sono al volante. La notizia, che non stupisce vista la diffusione degli smartphone anche nel nostro Paese e l’abitudine di essere sempre connessi sui social o sui siti preferiti, viene confermata da una ricerca di State Farm realizzata su un campione di oltre mille automobilisti. Sono stati gli stessi intervistati a dichiarare nel 24 per cento dei casi di navigare anche quando si trovano al volante. Il dato che è sinonimo di una pericolosissima abitudine – quando si guida l’attenzione deve essere solo sulla strada e ogni distrazione può essere fatale – è stato inserito nell’Annual State Farm Distracted Driving Survey.
“La percentuale”, come scrive autoblog.it, “è risultata in crescita dal 13 per cento rilevato nel 2009”. Ma le cattive abitudini al volante non si fermano alla navigazione su Internet. Altri comportamenti sono ancora più diffusi. Secondo la ricerca sono sempre più i giovani giovani (da 18 e 29 anni) che parlano al telefono: nel 2011 erano il 68 per cento, mentre nel 2013 si è saliti fino al 76 per cento. In crescita anche quelli che inviano messaggi di testo, dal 61 al 70 per cento. Comportamenti sbagliati che gli stessi autori dei gesti condannano. “Il 91 per cento dell’intero campione intervistato è favorevole a introdurre provvedimenti o a inasprire le leggi che inducano gli automobilisti a mantenere comportamenti più consoni”, scrive autoblog.it che riporta anche un dato tutto sommato positivo. È quello relativo alle persone con più di 30 anni: “Il 61 per cento di loro ha ammesso nel 2011 di parlare regolarmente al telefono durante la guida, mentre nel 2013 la percentuale è scesa al 55 per cento”.